Guida in stato di ebbrezza, cessione del volante ad altri, patente scaduta. Sono tanti i casi in cui l’assicurazione non rimborsa. E anzi, chiede un risarcimento.
Diritto di rivalsa. Se l’incidente avviene per stato di ebbrezza o uso di droghe, l’assicurazione può chiedere il rimborso delle spese. Quando si sottoscrive una polizza assicurativa per la propria automobile, non sempre è tutto chiaro. Bisogna infatti sempre fare attenzione alle clausole di esclusione che possono essere state inserite nel contratto e che si riferiscono a una serie di ipotesi, in seguito alle quali la compagnia non copre il danno causato a terzi, ma lo fa ricadere sull’assicurato stesso. Esercitando così il diritto di rivalsa. Ecco i casi più comuni. PAGAMENTO E RIMBORSO. I casi più comuni in cui le compagnie assicurative si avvalgono del diritto di rivalsa è quello in cui si sia verificato un incidente causato da guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. L’assicurazione risarcisce sì i danni all’altro guidatore coinvolto nel sinistro, ma in seguito può esercitare la clausola di rivalsa e chiedere il rimborso delle spese. Che possono andare da poche centinaia a milioni di euro, nel caso ci siano stati feriti gravi. Resta da capire cosa accade se, come recentemente stabilito, guidare sotto l’effetto di stupefacenti non è più un reato, se l’automobile è ferma.
Diritto di rivalsa. Attenzione a chi si mette al volante. Contravvenire alla “guida esclusiva” significa dare alla compagnia la possibilità di rivalersi sino a 5 mila euro.
MEGLIO RISPETTARE LE REGOLE. Attenzione a trasportare più persone rispetto a quelle per cui è stata omologata la vettura: in caso di incidente la Rca risarcisce tutti, ma per legge ha anche diritto di rivalsa nei confronti dell’assicurato. Mai viaggiare, poi, con la patente scaduta o con l’auto non revisionata: il rischio di rivalsa è sempre dietro l’angolo. Lo stesso vale quando sono state date informazioni false o incomplete al momento della stipula del contratto.
È IMPORTANTE CHI GUIDA. Al momento di stipulare un contratto con la compagnia di assicurazione è bene fare scelte ponderate. Se si opta ad esempio per una Rca con guida esclusiva, la tariffa scende sì del 10% circa, ma prevede che a guidare la vettura possa essere solo il proprietario. Con al volante qualcun altro, in caso di incidente la compagnia ha solitamente diritto a una rivalsa. Che può arrivare anche fino a 5 mila euro.
LE RINUNCE PARZIALI. Ci sono infatti assicurazioni con rivalsa totale, in cui l’automobilista è tenuto a risarcire del tutto la compagnia, o parziale, che scatta solo in certi casi. Due condizioni di rinuncia parziale alla rivalsa sono la presenza di sanzioni penali e il primo sinistro. Nel primo caso, la compagnia rinuncia alla rivalsa solo se l’incidente non ha portato anche a una condanna penale per l’assicurato. Nel secondo caso, invece, l’assicuratore non chiederà il rimborso per il primo incidente causato, mentre per quelli successivi la rivalsa sarà piena. Ma c’è anche un modo per evitare la clausola di esclusione: con diverse compagnie è infatti possibile eliminarla pagando un sovrapprezzo che in genere si aggira attorno ai 50 euro annui. Non è comunque un obbligo per gli assicuratori e si deve chiedere al momento della stipula del contratto e non successivamente.