Le novità normative che effetto avranno sull’attività degli agenti? In Italia, infatti, sono ancora loro i veri protagonisti del settore Rc Auto, con una quota di mercato che
arriva a circa l’89%? Sul fronte della scatola nera l’esperienza Unipol insegna che in realtà le nuove opportunità offerte dalla tecnologia possono essere cavalcate anche dagli intermediari tradizionali. Stando a quanto dichiarato da Unipol le polizze vendute con la black box stipulate in questi dieci anni di esperienza hanno visto gli agenti come attori protagonisti. Bisogna dunque sfatare un altro luogo comune che vorrebbe gli agenti poco propensi all’innovazione di prodotto. La Unibox, stando alle testimonianze degli agenti stessi del gruppo bolognese, è stata proposta e venduta ai clienti principalmente perché consentiva notevoli risparmi (si va dal 10% al 30%). Apprezzate, in particolare su veicoli di un certo valore commerciale, anche le versioni che funzionano da vero e proprio antifurto satellitare con tanto di transponder. Molto sentita anche l’esigenza di assistenza stradale grazie alla segnalazione in automatico di eventuali crash. Un servizio, unito a quello di emergenza, gradito in particolare dalle donne che, tra l’altro, con il controllo dello stile di guida, possibile utilizzando le applicazioni della black box, in futuro potranno forse ritornare ad avere tariffe agevolate come prima dell’entrata in vigore della normativa che ha abolito le differenze di genere nella tariffazione. Insomma la black box è uno strumento utile sempre che non venga usato però dalle compagnie per eccessive segmentazioni tariffarie e “controllo” estremo delle abitudini di guida, con possibili violazioni della loro privacy. Diversa è la posizione degli agenti verso la cosiddetta dematerializzazione dei contrassegni, prevista da alcuni contratti telematici, in quanto favorirebbe la disintermediazione rischiando di far passare in secondo piano l’attività di consulenza.
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