Il valore probatorio della dichiarazione contenuta nel Cid è legato alla disciplina del litisconsorz

Nel giudizio promosso dal soggetto danneggiato da un incidente stradale nei confronti dell’assicuratore, del conducente e del contraente la polizza, la confessione del conducente non

proprietario, contenuta nel modello Cid, mentre è oggetto di libera valutazione del giudice nei confronti dell’assicuratore e del proprietario del mezzo, ha valore di piena prova nei confronti del confidente medesimo, ai sensi degli artt. 2733, 2734 e 2735 c.c., trattandosi di un’ipotesi di litisconsorzio facoltativo. (Nel caso di specie la Cassazione ha cassato con rinvio la sentenza di secondo grado, ritenendola erronea nella misura in cui ha equiparato la confessione resa dal proprietario conducente del veicolo responsabile a quella promanante dal conducente non proprietario).

 

 

Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 10304/12

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