Errori medici e assicurazioni: criticità e possibili soluzioni

L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici è stata ascoltata alla camera nell’ambito dei lavori sull’esame congiunto di vari disegni di legge recanti disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. In allegato riportiamo l’Audizione tenuta dal direttore centrale Roberto Manzato, che riporta le principali considerazioni dell’ANIA di carattere generale sul fenomeno della cosiddetta malpractice medica e sui suoi risvolti di natura assicurativa unitamente ad alcune opzioni di policy, riconosciute anche a livello internazionale, che hanno l’obiettivo di mitigare il fenomeno e le sue indesiderate conseguenze. Successivamente sono riportati alcuni commenti sulle principali norme previste nei vari disegni di legge concernenti il tema della responsabilità professionale del personale sanitario.

Nel 2011 i premi raccolti in questo ambito sono stimati in circa 525 milioni di euro di cui il 57% relativo a polizze stipulate dalle strutture sanitarie e il restante 43% relativo a polizze stipulate dai professionisti sanitari.

Tale stima per l’intero mercato si basa su un campione di imprese partecipanti alla rilevazione con una raccolta premi pari ad oltre il 40% del ramo R.C. La statistica non comprende i premi raccolti dalle imprese europee operanti in Italia in regime di libertà di prestazione di servizi, alcune delle quali particolarmente attive nel settore.

Rispetto all’anno precedente i premi si sono incrementati del 5,5%: vi ha contribuito essenzialmente l’aumento di oltre otto punti percentuali registrato dal volume premi relativi alle polizze dei professionisti, probabilmente anche a causa di una rivisitazione dei prezzi assicurativi resasi necessaria per il persistente disequilibrio economico del settore. Pur se in misura più contenuta (+3,6% rispetto al 2010) risultano in aumento anche i premi relativi alle strutture sanitarie. Il tasso annuo di crescita dei premi complessivi nel periodo 2001-2011 si attesta al 7,3% (rispettivamente 5,5% per le strutture sanitarie e 10,3% per iprofessionisti).

La stima del numero di sinistri denunciati alle imprese di assicurazione italiane nel 2011 ha sfiorato i 31.500 casi, di cui quasi i due terzi relativi a polizze stipulate dalle strutture sanitarie. Il numero dei sinistri ha registrato una riduzione del 6,7% rispetto al 2010, proseguendo la tendenza già avviata nell’anno precedente, quando diminuivano dell’1,0%; malgrado la contrazione, questo numero rimane tra i più elevati dell’ultimo decennio. A diminuire maggiormente sono stati i sinistri relativi alle strutture sanitarie (-8,1%), probabilmente come effetto della crescente attenzione posta dalle stesse nell’analisi e nel monitoraggio dei rischi sanitari e del ricorso all’autoassicurazione.

Sono gli andamenti in forte crescita del costo dei risarcimenti, congiuntamente a un numero elevato di denunce che le imprese registrano di anno in anno, a determinare risultati estremamente negativi per i conti tecnici del settore e, quindi, valori particolarmente elevati del rapporto sinistri a premi. Anche in questo caso, per una corretta valutazione dell’andamento del business assicurativo oggetto di questa analisi, occorre osservare lo sviluppo del rapporto sinistri a premi nei diversi anni.

Al 31 dicembre del 2011 il rapporto medio dei sinistri a premi per le varie generazioni si attesta al 175%. Relativamente alla generazione più recente si nota che il rapporto si attesta al 147%. Per quanto riguarda l’evoluzione del rapporto S/P, man mano che la percentuale di sinistri liquidati aumenta e che le informazioni sui sinistri diventano più consolidate, si notano tre distinti fenomeni:

– per le generazioni di sinistri protocollati dal 1994 al 2004, il rapporto sinistri a premi valutato al 31 dicembre 2011 assume valori particolarmente elevati (da 174% della generazione 2004 a oltre 310% per le generazioni 1997 e 1998);

– dalla generazione 2005 a quella 2008 il rapporto tra sinistri e premi tende a essere più contenuto, pur restando su livelli di evidente diseconomicità;

– negli ultimi tre anni disponibili (dal 2009 al 2011) il rapporto sinistri a premi, pur non raggiungendo le punte estreme degli anni dal 1994 al 2004, ha mostrato valori comunque in peggioramento rispetto agli anni dal 2005 al 2008.

Questa differenza tra generazioni di sinistri potrebbe essere determinata dal progressivo miglioramento da parte delle imprese nella capacità di stima e di previsione dei trend in atto nel settore.

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