Pos obbligatorio per i professionisti dal 30 giugno

Il Tar ha respinto il ricorso degli architetti: “Il costo sostenuto non è irreparabile”. Resta il limite dei 30 euro, ma la norma sarà valida per tutti a

prescindere dal reddito dichiarato: dal 29 luglio calano le commissioni sui pagamenti. La protesta: “I bonifici costano meno e permettono di tracciare i movimenti”

MILANO – L’obbligo del Pos per i professionisti supera l’esame del Tar del Lazio. I giudici amministrativi, infatti, hanno respinto il ricorso che era stato presentato dagli architetti: dal prossimo 30 giugno, dunque, professionisti, artigiani e commercianti dovranno dotarsi di Pos per bancomat o carte di credito per pagamenti d’importo superiore a 30 euro.

Per il Tar “il Decreto impugnato sembra rispettare i limiti contenutistici e i criteri direttivi” fissati dalla legge, che “impone perentoriamente e in modo generalizzato che a decorrere dal 30 giungo 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”. Pertanto, “a una prima e inevitabilmente sommaria valutazione – scrivono i giudici – l’atto impugnato non sembra viziato dalle illegittimità dedotte in ricorso, nè sotto il profilo della violazione di legge nè sotto quello dell’eccesso/sviamento del potere”.

Il decreto riguarda tutti i professionisti a prescindere dal reddito dichiarato l’anno precedente. D’altra parta la ratio della norma è volta al fine di favorire e promuovere l’uso della moneta elettronica a discapito del contante con l’obiettivo di aumentare la tracciabilità dei pagamenti. Una spiegazione che agli architetti non è andata giù: “L’obbligo di utilizzo del Pos da parte dei professionisti – ha detto il presidente dell’ordine Leopoldo Freyrie

– nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità dei movimenti di denaro, realizzabili semplicemente con il bonifico elettronico configurandosi, invece, come una vera e propria gabella medioevale impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le banche, che, oltretutto, non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra committente e professionista”.

Secondo i professionisti, infatti un bonifico bancario costra la metà del pagamento via Pos e consente lo stesso risultato di tracciabilità. Il costo sostenuto dai professionisti, però, a giudizio del Tar “non è irreparabile”, anche perché dal prossimo 29 luglio entreranno in vigore le misure varata del ministero dell’economia per ridurre le commissioni sulle transazioni effettuate tramite Pos.

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