Non era scontato, è successo grazie alle pressioni delle associazioni dei consumatori. C’è ancora tempo — fino al 13 settembre — per chiedere il rimborso delle polizze dormienti, i cui premi
versati sono finiti nelle casse del Tesoro, anziché in quelle dei risparmiatori, per via della legge 166 del 2008. Il ministero dell’Economia, con la Consap (la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici), ha appena riaperto i termini per chiedere il rimborso delle somme finite nel gorgo del Fondo rapporti dormienti, per le polizze vita cadute in prescrizione fra il primo gennaio 2007 e il 28 ottobre 2008.
Le domande di rimborso, dice la lettera alle compagnie dell’Ivass — l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, presieduto da Salvatore Rossi (nella foto) — possono essere inviate dai consumatori alla Consap (www.Consap. it, sezione «contatti», informazioni e modulo anche sul sito del Tesoro, www.mef.gov.it) dal 13 giugno al 13 settembre. Tre le condizioni: che l’assicurato sia morto (o la polizza sia scaduta) dopo il primo gennaio 2006; che la polizza sia caduta in prescrizione prima del 31 dicembre 2009; che la compagnia assicurativa, infine, abbia rifiutato il rimborso perché l’ha trasferito al Fondo rapporti dormienti.
E questo è un punto delicato, perché serve l’«Attestazione di devoluzione di somme al Fondo», che la compagnia deve compilare e sta al cliente richiedere. L’Ivass chiede alle assicurazioni di «rilasciarla in tempi rapidi», e anche di scrivere entro il 30 giugno ai beneficiari delle polizze dormienti una raccomandata, dicendo che i termini per il rimborso sono stati riaperti.
La prima finestra era scaduta il 15 aprile, ma ne hanno approfittato in pochi. Dei 7,5 milioni di euro del fondo Ivass messi a disposizione per i rimborsi, sottolinea Altroconsumo, ne sono stati richiesti infatti solo due. «C’è stata una totale mancanza di comunicazione — dice Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo — soprattutto ai clienti a cui gli stessi assicuratori avevano consigliato, al momento della morte dell’assicurato, di non rimborsare subito la polizza, ma di tenerla in vita». I soldi sono destinati a chi non ha potuto riscattare la polizza vita perché caduta in prescrizione per effetto della legge retroattiva 166 del 2008, introdotta dal ministro Giulio Tremonti: che riduceva il termine a due anni e destinava il denaro delle polizze non reclamate al Tesoro.
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