Il respiro delle coperture anticrisi

Perdere il lavoro è una delle principali preoccupazioni, in particolare per coloro che hanno un mutuo o dei prestiti da estinguere. Esistono dei prodotti ad hoc studiati appositamente per attenuare i danni economici e consentire almeno il pagamento di un certo numero di rate in attesa della rioccupazione. I paracadute garantiti a chi in questi anni terribili si è ritrovato senza occupazione si sono aperti. E il trend è in accelereazione. I dati di Genworth, prima compagnia a portare in Italia le polizze contro la perdita involontaria del posto di lavoro nel 1996, parlano

chiaro. I nuovi sinistri sulla perdita involontaria dell’impiego ricevuti nel 2012 sono aumentati del 36% rispetto al 2011, con un ammontare liquidato di quasi 11 milioni di euro nel 2012 e il 2013 si candida a diventare un annus horribilis su questo fronte.

un trend in calo…

I paracadute si aprono, ma è anche vero che il trend delle nuove sottoscrizioni è in contrazione e soffre della crisi che sta vivendo il mondo del credito con mutui e prestiti in forte rallentamento. Secondo i dati Italy protection monitor nel 2012 la raccolta delle polizze di protezione abbinate ai finanziamenti si è ridotta del 19% scendendo a quota 1,4 miliardi (1,75 miliardi nel 2011). In particolare hanno subìto un brusco calo le polizze individuali temporanee caso morte legate ai mutui(-40% rispetto al 2011).

Un crollo legato anche alle novità legislative che prevedono per le banche (che controllano il 41% del mercato) restrizioni alla vendita per le polizze abbinate ai mutui. Dal 1° luglio scorso gli intermediari, se condizionano l’erogazione del finanziamento alla stipula di una polizza sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di gruppi assicurativi concorrenti e lasciare 10 giorni di tempo al cliente di trovare una polizza alternativa sul mercato. Per le polizze Cpi (Credit protection insurance, che offrono la protezione nei confronti del rischio di premorienza o di grave invalidità del mutuatario e, talvolta, anche di perdita del lavoro), invece, la banca non può proprio offrirne una sua, se obbliga il cliente a stipularla per concedere il finanziamento. Nuova normativa, però, agevolmente aggirabile. Gli istituti di credito, infatti, formalmente propongono coperture assicurative facoltative, ma nei fatti ne “consigliano caldamente” la stipula per avviare l’istruttoria della pratica di mutuo.

Dopo un lungo e tortuoso percorso le più recenti norme hanno sicuramente migliorato le tutele per le famiglie, ma non hanno risolto definitivamente il problema. In più, con la crisi, iniziano ad emergere criticità per le polizze protection non solo in fase di stipula, ma anche quando devono, o meglio dovrebbero, scattare le coperture. Tra le lettere arrivate a Plus24, c’è anche quella del lavoratore autonomo che ha scoperto solo al momento della chiusura dell’attività, che la polizza sottoscritta pochi anni prima copriva solo la perdita del lavoro dipendente.

…e l’altro in ascesa

In questo difficile contesto economico le compagnie di assicurazione stanno trovando terreno fertile per collocare anche altre tipologie di prodotto, denominate polizze a protezione del reddito. Contratti assicurativi che, in caso di sinistro, prevedono il rimborso delle singole utenze domestiche, rimborsando di fatto le spese sostenute abitualmente dalla famiglia, salvaguardando così il mantenimento del tenore di vita. Un nuovo filone di coperture che alcune compagnie straniere offrono da tempo sul mercato, ma che iniziano ad essere proposte anche da società di assicurazioni italiane.

federica.pezzatti@ilsole24ore.com

gianfranco.ursino@ilsole24ore.com

 

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