Ricade soprattutto sulle donne l’aumento annuale delle tariffe Rc auto al gennaio 2013. Gli ultimi dati dell’Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) su 21 province fotografano la situazione
dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue sulla parità di trattamento uomo-donna del marzo 2011, recepita nel dicembre scorso. L’effetto è un rialzo massimo del 30,4% sul prezzo pagato da una diciottenne di Campobasso con autovettura di 1.300 cc. alimentata a benzina, in classe bonus-malus. Mentre il dato migliore è relativo al corrispondente profilo maschile, a Bolzano, per il quale c’è un calo del 14%. Spostandosi dai picchi ai prezzi medi, l’aumento più elevato, su scala nazionale, sui prezzi pagati, appartiene alla stessa categoria di cliente e al genere femminile: +13,5%. Mentre il premio medio ponderato per il corrispondente profilo maschile diminuisce del 6,7%. Solo nella categoria dei 55 enni con autovettura 1.200 benzina, gli uomini subiscono un aumento medio del 2% mentre le donne un ribasso dell’1,2%.
Sul territorio si accresce la differenziazione Nord e Sud così un 55enne alla guida di un’autovettura di piccola cilindrata, a Napoli, pur se in classe bonus-malus di massimo sconto, paga una tariffa media di 1.237 euro, in aumento del 9% rispetto allo scorso anno, a fronte di tariffe inferiori ai 400 euro a Trento, Bolzano o Aosta.
Quello che conta è che la media di tutti prezzi medi pagati segna un rialzo del 4,45%. Pesante in tempi di crisi.
A. Bac.
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