L’avevamo annunciato dandone anche qualche anticipazione in questo stesso blog. Poi, su nostra insistenza, l’Aci Nazionale ha finalmente svelato l’elenco delle 340
autovetture che ad oggi rappresentano l’ossatura del neonato “Registro Storico dell’Automobile Club d’Italia”.
La presentazione ufficiale del registro è avvenuta a Padova, in occasione del salone di “Auto e moto d’epoca” e ne avevamo dato conto in queste stesse pagine di 4Tempi (leggi QUI).
Come disse allora il presidente di Aci Nazionale, ing. Angelo Sticchi Damiani, “Non tutti i veicoli vecchi sono storici: solo quelli che testimoniano lo sviluppo automobilistico nel corso degli anni, in termini di tecnologia, design, eleganza e prestazioni sportive, possono fregiarsi del titolo di “auto di interesse storico”, meritando così a pieno titolo le tutele riconosciute dalla legge”.
In quest’ottica ACI ha fatto redigere da un pool di esperti chiamati a far parte della Commissione Registro Storico dell’Automobile Club d’Italia la lista dei modelli ritenuti di interesse storico e collesionistico, annunciata alla Fiera di Padova e già consegnata all’ANIA per fornire alle compagnie di assicurazione, ai fini della circolazione, uno strumento utile a muoversi con uniformità, chiarezza ed efficacia nel settore dell’automobilismo d’epoca.
Ai fini della conservazione, invece, sarà poi opportuno individuare i modelli ultraventennali che possano godere dell’esenzione dalla tassa di possesso, anche in attesa di acquisire valore storico.
“Il mondo dei veicoli d’epoca rischiava di perdere identità – sottolinea il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani – e conseguentemente ogni vantaggio e tutela. Con il nostro intervento sotto il marchio di ACI STORICO accendiamo una nuova luce a beneficio dei collezionisti, delle assicurazioni e di tutti gli interlocutori pubblici e privati del settore”.
L’elenco stilato dalla Commissione Registro Storico dell’ACI prevede al momento 340 modelli con almeno 20 anni di anzianità (come previsto dall’articolo 60 del Codice della Strada), ai quali vanno poi aggiunti tutti i veicoli con più di 40 anni di età.
“A queste vetture, secondo le prime indicazioni dell’ANIA – spiegano dall’Aci di Roma – le compagnie assicurative continueranno a riconoscere ogni beneficio, indipendentemente dall’adesione a un club”. Per ACI è infatti assurdo “che lo Stato abbia finora delegato a un organismo privato compiti di defiscalizzazione sui veicoli senza fissare alcuna tariffa per l’erogazione del servizio a tutela degli utenti, obbligando peraltro gli automobilisti a tesserarsi a un’associazione per vedere riconosciuti i propri diritti”.
In questo caso il riferimento specifico è all’Asi (con sede a Villa Rey, a Torino) e dunque ACI STORICO non è e non vuole essere lo strumento senza il quale non si può accedere alle facilitazioni di legge, bensì lo spazio dove i possessori di auto d’epoca possono condividere la propria passione, mettere in sinergia le singole conoscenze e valorizzare le proprie competenze, divertendosi insieme.
Ora si tratterà di vedere quale ulteriore aggiornamento potrà avere il registro e quali altri modelli tra i 20 e i 40 anni potranno a buon diritto essere inseriti.
Non resta che scorrere la lista per rendersi conto di quali tipologie di vetture siano state premiate e quali versioni, al contrario, ne siano stati esclusi.
Il tutto in un terreno per sua natura solo abbozzato e tratteggiato ad uso e consumo delle compagnie assicurative. Una sorta di bussola per permettere di confrontarsi a ragion veduta con l’utenza ed evitare che auto che di collezionistico o di valore storico non hanno nulla possano diventare di uso quotidiano con una diversità di trattamento rispetto gli altri cittadini.