Carmine Fotina ROMA
Assicurazioni, energia, bonus ricerca: fioccano modifiche al decreto Destinazione Italia. Dall’esame delle commissioni alla Camera rischia di uscire completamente stravolto, e ridimensionato, il
pacchetto Rc auto e, in assenza di un accordo tra governo e maggioranza nella giornata di oggi, non è escluso che si vada allo stralcio dell’intero articolo 8 per trasformarlo in un disegno di
legge delega. Al termine di una riunione alla quale hanno partecipato un centinaio di deputati, il Pd ha fatto filtrare aperto malumore per la riformulazione dei relatori che finirebbe «per peggiorare il testo favorendo le grandi compagnie di assicurazioni».
Tra le possibili modifiche, una sorta di “baratto” tra sconti ed entrata in vigore delle nuove tabelle danni, fortemente sollecitate dalle compagnie. Si prevede che dall’entrata in vigore delle tabelle dei risarcimenti per le lesioni di lieve entità e per quelle macropermanenti (sollecitate dalle assicurazioni), l’Ivass monitorerà l’andamento delle tariffe Rc auto, per area territoriale, e in caso di mancate riduzioni farà scattare sanzioni a carico delle compagnie (fino al 10% del fatturato). Nella riformulazione dei relatori, viene cambiata anche la norma sul risarcimento in forma specifica: le assicurazioni potranno scegliere la tipologia di veicoli e gli ambiti territoriali nei quali offrire la facoltà di farsi risarcire da carrozzerie convenzionate con la compagnia, a fronte di uno sconto di almeno il 5%. Inoltre, nel caso sia rifiutata questa formula (ma solo se il danneggiato è diverso dall’assicurato), per determinare la soglia dei risarcimenti debutteranno i «costi standard per lavori a regola d’arte», determinati dall’Ivass.
Già approvate, invece, le modifiche sul pacchetto energetico e su altri temi. Un emendamento M5S prevede sanzioni per le compagnie di gas ed elettricità che non espliciteranno nei contratti una serie di componenti di base di costo, in modo che siano confrontabili con altre offerte. Altra novità di impatto per i consumatori alle prese con i contatori elettronici: dovrà esserci un intervallo di tempo massimo per i conguagli nei casi di lettura stimata.
Quanto al credito d’imposta per la ricerca e ai voucher per le Pmi digitali è confermata la soluzione sulle coperture (si veda Il Sole 24 Ore del 24 gennaio): si attingerà al Fondo sviluppo e coesione (ex Fas) e al Fondo per l’attuazione delle politiche comunitarie. Il bonus ricerca, però, viene limitato alle imprese con un fatturato annuo inferiore a 500 milioni. Estensione per i mutui a tasso zero per l’imprenditorialità giovanile e femminile: tra i progetti finanziabili rientrano anche le iniziative nel commercio e nel turismo. Novità anche per il pacchetto a sostegno del credito non bancario: il Fondo di garanzia Pmi potrà prestare garanzia anche in favore delle società di gestione del risparmio che, per conto dei fondi comuni di investimento, sottoscrivano mini-bond.
Cambia completamente pelle il bonus “libri”: il credito d’imposta del 19% per chi acquista testi cartacei, fino a un massimo di 2.000 euro all’anno (di cui 1.000 per i volumi scolastici). Che, per effetto di un emendamento targato Pd, si è trasformato però in un “bonus librai”. A beneficiarne non saranno più le persone fisiche e giuridiche, bensì gli esercizi commerciali che esercitano la vendita al dettaglio. Con un limite: dovranno applicare uno sconto del 19% sui libri di lettura comprati dagli studenti delle superiori che si presenteranno con un buono lettura rilasciato dai presidi sulla base delle risorse stanziate dal Dl (50 milioni da qui al 2016). Resta da capire come questo meccanismo si interfaccerà con la previsione, contenuta in un emendamento del M5S, che ha esteso il bonus fiscale agli e-book.
@CFotina