La costituzione dell’Organismo e l’abolizione della sez. E minano la tutela del consumatore e il futuro degli intermediari. A ribadirlo i subagenti, che intanto si preparano al cambiamento e alla sfida del digital puntando su formazione e professionalità
Se il temuto organo preposto alla tenuta del Rui non prevederà una sezione dedicata ai subagenti si rischia un’escalation dell’attività abusiva. A ribadirlo, Sebastiano Spada, presidente Ulias (Unione Liberi Intermediari di Assicurazione Sezione E), che avverte: “con Oria, molti intermediari potrebbero cancellarsi e lavorare in modo abusivo. Questo creerebbe una distorsione del mercato e il cliente non saprebbe chi ha davanti”. Allo stato attuale, tutti possono fare intermediazione e urge filtrare chi accede a un settore cruciale, quale è quello del risparmio delle persone. “Per dare maggiori garanzie – continua Spada – sarebbe auspicabile l’introduzione di un piccolo esame che dia certezza sulla professionalità dell’intermediario, nelle cui mani il cliente ripone la propria fiducia e il proprio futuro. E magari, far certificare la formazione da enti terzi”. Tra le richieste di Spada la definizione e valorizzazione della figura professionale del subagente e l’inserimento di una sezione dedicata, anche a maggiore garanzia dell’utente. “Su questo siamo in buona sintonia con le associazioni dei consumatori: rispetto a broker e agenti, noi manteniamo un rapporto più stretto con il cliente e questo ci fa crescere in sintonia con le istanze degli assicurati”.
Con i consumatori, ma anche con gli altri intermediari, Ulias ha avviato lo scorso dicembre un giro di consultazioni, anche interne, che potrebbero sfociare nella creazione di un tavolo comune di confronto, volto alla definizione di una figura professionale ben delineata: “una bella risposta di unità su un tema comune”.
La sinergia con i consumatori
Forte, dunque, è il sodalizio con i rappresentanti dei consumatori. In primis Konsumer, e il suo presidente, Fabrizio Premuti, ben consapevoli che il 90% dei contatti (e dei premi) arriva dai collaboratori (185mila individuali e 12 mila ditte), la cui capillarità eguaglia quasi quella delle Poste. “Noi siamo il primo approccio del cliente, che è sempre più esigente e attento, e siamo in prima linea verso chi ha esigenze variegate sia da un punto di vista economico che professionale”.
Insieme ai consumatori, Ulias ha intrapreso un cammino, nella massima trasparenza, instaurando un dialogo aperto e volto ad affrontare le criticità, perché il mutuo interesse è che il consumatore/cliente sia tutelato e scelga con serenità”.
In questo percorso, gli iscritti alla sezione E sono affiancati anche da broker e agenti con cui l’associazione intrattiene dialogo e confronto costanti, finalizzati a mantenere alta la professionalità e credibilità degli intermediari assicurativi.
Il futuro passa dalle competenze
A tal fine, l’Ulias ha dato vita al master Tutela Legale: un nuovo motore di business per il sub-agent, e organizzato in collaborazione con Das e che si terrà a Roma il 22 febbraio. “Al di là di Oria – sottolinea il presidente – il futuro di noi subagenti passerà dalla professionalità. Per questo abbiamo ideato un momento formativo che possa trasmettere agli intermediari quelle competenze che difficilmente troverebbero sul territorio. In questo master mettiamo a frutto la professionalità e il know how di Das, specializzata nel comparto della tutela legale, così come l’esperienza di Konsumer sulle problematiche degli utenti, quali il furto d’identità, e sull’utilizzo dell’innovazione per soddisfare le nuove esigenze assicurative”.
Cavalcare il cambiamento
Ed è proprio da qui che la rete secondaria deve ripartire: gestire l’evoluzione per trasformarla in opportunità. “Domani dovremo interfacciarci con i nativi digitali e a tal fine stiamo mettendo a punto una formazione mirata, che consenta di tracciare la prospettiva futura e arrivare, prima degli altri, ad essere un punto di riferimento”, ha rimarcato Spada, che ha aggiunto: “a breve partirà un corso sul web e sui social che insegni, non solo ad interfacciarci con il cliente sulla Rete, ma a pensare, già da oggi, al figlio del proprio assicurato per ricreare con lui quel legame di fiducia già instaurato con il padre, utilizzando proprio Facebook, Twitter e altri”.
A riprova di ciò, l’associazione presieduta da Spada ha scelto di essere presente su tutti i social per trasmettere, anche ai suoi associati, la convinzione che questi strumenti non sono una minaccia, come molti intermediari ancora credono, ma un’opportunità per intercettare nuovi potenziali clienti. “Se gestiamo l’evoluzione e non la subiamo, questa può diventare una grande occasione di business e di crescita professionale. Il cambiamento non deve essere un pericolo, bisogna gestirlo, ma, per farlo, serve la conoscenza. Il futuro sarà di quell’intermediario che avrà più competenza. Oggi noi possiamo far emergere il nostro valore aggiunto”.