Che cosa ci resta delle tante novità previste l’anno scorso da tutte le leggi che hanno affrontato il tema della Rc auto? Si sa che l’intento principale del legislatore era quello di contrastare un caro polizze che, assieme alla crisi, ha spinto milioni d’italiani (l’Aci stima siano addirittura arrivati a quattro) persino a evadere l’obbligo di assicurare il proprio veicolo per la responsabilità civile.
Però ancora per quest’anno tra gli addetti ai lavori le maggiori speranze di ridimensionamento dei rincari sono più legate alla diminuzione degli incidenti che la stessa crisi ha portato (si circola di meno) che all’efficacia dei nuovi provvedimenti.
Il fatto è che molte delle novità non sono ancora operative, altre lo sono ma incidono poco o nulla. E poi ci sono vecchie questioni ancora da definire. Infine, ci sono strumenti che effettivamente consentono di risparmiare, ma che molti italiani usano ancora con difficoltà.
Tra le novità non operative c’è soprattutto la scatola nera, che viene ancora offerta solo spontaneamente da alcune compagnie, alle condizioni da loro fissate liberamente. Il decreto liberalizzazioni dello scorso anno, invece, prevede diversi paletti (si veda la seconda pagina) che non sono ancora stati del tutto definiti e hanno già suscitato le proteste delle compagnie, perché alzerebbero troppo i costi. Di conseguenza, gli sconti da concedere a chi accetta di farsi montare la scatola nera sarebbero limitati e s’innescherebbe un circolo vizioso: i benefici potrebbero risultare interessanti solo ai guidatori che già oggi causano meno incidenti, cioè proprio quelli per i quali la scatola nera serve meno.
Una novità che invece è inefficace è l’obbligo di fornire al cliente almeno tre preventivi di compagnie diverse prima che egli stipuli la sua polizza Rc auto. Si era capito da subito che sarebbe stato troppo facile per un intermediario trovare tre preventivi meno convenienti di quello offerto dalla compagnia che egli stesso rappresenta. Tanto vale consultare un preventivatore online, tanto più che quello ufficiale dell’Ivass (l’ex-Isvap), www.tuopreventivatore.it, ora diventa più vicino ai prezzi effettivamente richiesti dalle compagnie, grazie al varo di un’altra novità: il contratto base (si veda la terza pagina).
Però ci sono ancora italiani che non utilizzano il computer. E allora la legge (Dl 179/12) dà agli intermediari la possibilità di organizzarsi tra loro per orientare davvero il cliente, secondo il modello delle collaborazioni (articolo nella pagina finale). Un modo per far fronte al sostanziale fallimento del plurimandato, introdotto nel 2006 per far sì che gli agenti assicurativi non rappresentassero più una compagnia sola (monomandato) e quindi fossero spinti a proporre a ciascun cliente la polizza più conveniente e adatta a lui. Come ha segnalato l’Antitrust, le compagnie hanno introdotto nei loro contratti con gli agenti clausole che di fatto hanno molto ostacolato il plurimandato. La tesi delle compagnie è che il plurimandato darebbe troppo potere agli agenti, che poi consiglierebbero ai clienti le polizze su cui prendono più provvigioni, portando a una gara tra le compagnie stesse a chi remunera meglio gli agenti. Questi ultimi smentiscono. Chi ha ragione? Non si può sapere: come accaduto in altre occasioni, per giudicare occorrerebbe vedere la concreta applicazione della novità.
Il prezzo di una polizza Rc auto, al di là delle regole sulla concorrenza, dipende pure da quanto le compagnie spendono per i risarcimenti, soprattutto per i danni alle persone. Su questo fronte, la battaglia si è riaccesa nelle settimane scorse: era arrivato al traguardo il regolamento con le tabelle standard nazionali sulle lesioni medie e gravi, prevista dal 2005 e chiesta a gran voce dalle assicurazioni. Ma l’evoluzione della scienza e le proteste di chi rappresenta le vittime della strada hanno consigliato un ulteriore rinvio.
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