Maxi blitz della Polizia stradale contro gli illeciti nel settore assicurativo e nel campo delle attivita’ di autodemolizione. Ventotto persone sono state denunciate e 159 veicoli sequestrati perche’
circolavano sprovvisti di assicurazione per la responsabilita’ civile e pertanto privi della possibilita’ di risarcire i danni o le lesioni causati da incidenti. Nei controlli su 63 autodemolitori sono stati
invece riscontrati un centinaio di illeciti, 30 dei quali di natura penale: 2 gli arresti e 13 le denunce, la ricettazione il reato piu’ frequentemente contestato. In 12 casi sono state avviate indagini giudiziarie su conducenti denunciati perche’ hanno presentato assicurazioni false. Un’attivita’ di contrasto e repressione che si prefigge di “mantenere alta la percezione di incisivita’ degli organi della Polizia di Stato contro tutti quei comportamenti di guida considerati particolarmente gravi per la societa’, come appunto circolare con tagliando assicurativo falso ovvero sprovvisti di assicurazione”. Chi circola con un veicolo senza assicurazione, infatti, oltre a dover pagare una sanzione amministrativa molto salata che va da 841 a 3.366 euro, avra’ il veicolo sequestrato. Chi invece circola con documenti assicurativi alterati o contraffatti subira’ la confisca del veicolo; chi invece li ha materialmente contraffati avra’ la patente sospesa per un anno. “Spesso – spiega la Polstrada – l’assicurazione falsa e’ il presupposto o l’indizio di crimini piu’ gravi: dietro assicurazioni false, sovente si nascondono organizzazioni criminali e soprattutto potenziali pirati della strada che dopo aver cagionato un incidente stradale, noncuranti delle conseguenze, fuggono via senza assumersi responsabilita’ e lasciando la sventurata vittima senza soccorso e senza la possibilita’ di un risarcimento patrimoniale diretto. Soltanto dopo un complicato iter procedurale puo’ subentrare il Fondo vittime della strada, alimentato in quota parte da ogni conducente assicurato”. Nel settore delle autodemolizioni, “l’attivita’ criminale ed il modus operandi posti in essere dagli indagati consisteva essenzialmente nel ricettare veicoli provento di furti; successivamente i mezzi, anziche’ essere ceduti integri, venivano riciclati mediante commercializzazione dei singoli pezzi, abilmente smontati, in modo da rendere piu’ difficoltoso risalire alla loro provenienza”. Cinque attivita’ sono risultate del tutto abusive e, pertanto, i rispettivi gestori sono stati denunciati all’autorita’ giudiziaria e le strutture immediatamente sequestrate.