L’innovazione tecnologica e il digitale stanno cambiando il mondo delle assicurazioni. Oggi, anche grazie al web, gli utenti sono molto più informati e consapevoli e la connettività a bordo ha introdotto nuovi
parametri per la valutazione del rischio. Lo conferma anche l’ultimo Osservatorio Connected Insurance, secondo cui quasi tre compagnie su quattro stanno lavorando per innovare il prodotto assicurativo,
introducendo servizi basati anche sulla sensoristica di bordo. Lo studio spiega che, a fine 2015, il mercato auto italiano contava circa 4,8 milioni di polizze con un box telematico. Numeri che si traducono oggi in un processo di trasformazione digitale che sta portando verso una connected insurance, un’assicurazione 3.0, connessa, intelligente e personalizzata.
Aggiornamento necessario. In questo contesto sta cambiando anche il quadro delle figure professionali richieste. È quanto emerge dalla ricerca CeTIF-Anapa secondo cui il comparto assicurativo necessità oggi – e per il prossimo futuro – di nuove competenze per colmare il gap attuale. L’indagine, infatti, conferma che fra gli assicurati oggi scarseggiano ancora competenze come l’innovazione e la gestione dei social, ma l’interesse alla crescita digitale c’è: il 43% degli intervistati, infatti, dichiara di voler accrescere queste conoscenze. Più in generale le compagnie assicurative sono già al lavoro per modificare il proprio assetto organizzativo, aggiornare e riqualificare i dipendenti e inserire nuove figure professionali in grado di sposare appieno la trasformazione digitale.
Nuove professionalità. Fra le figure più richieste presto ci saranno quelle del team manager – chiamato fra le altre cose a coordinare il front e il back office – e del responsabile innovazione. Quest’ultima è la figura più innovativa, ma al tempo stesso necessaria per le compagnie assicurative perché è chiamata a gestire i canali digitali (web, mobile, social media), sia dal punto di vista del contenuto che della comunicazione, oltre all’interazione con il cliente.
Inoltre, a queste figure potrebbero presto aggiungersene anche altre, capaci magari di definire nuovi modelli di business per le agenzie o addirittura in grado di “decodificare” i big data che arrivano dalle auto per offrire polizze su misura.
Claudia La Via