Polizze rc dei professionisti, inizia il conto alla rovescia

Pagina a cura di Federica Pezzatti

Mancano poco più di tre mesi e, dopo un anno di proroga, scatterà l’obbligo assicurativo per circa 2 milioni di professionisti. Il D-day è il 12 agosto. Non mancano però le polemiche perché, se il

professionista ha l’obbligo di assicurarsi, le compagnie non hanno l’obbligo a contrarre e questo, a detta di alcuni, potrebbe determinare un rifiuto ad assumere il rischio o un livello di premio molto elevato. Il mercato potenziale è ancora vasto: dal rapporto Cresme 2010 risultava che, dei 2,1 milioni di professionisti iscritti a un albo, solo il 20% era già coperto dal’Rc professionale. Inoltre va considerato che ci sono numerose le attività che non hanno obbligo ma che hanno analoghe esigenze assicurative: si contano 3,5 milioni di professionisti impiegati in più di 200 attività. Come già scritto nel numero di «Plus24» del 23 marzo 2013, dove si è stilata una prima mappa degli accordi a livello nazionale tra ordini e compagnie, tramite pool di broker, si va dalle cosiddette attività “tradizionali” quali amministratori di condominio, tributaristi, consulenti di investimento, consulenti aziendali.

Attualmente l’offerta assicurativa, anche per i professionisti soggetti all’obbligo, non ha sempre le stesse caratteristiche e non tutte le professioni trovano soluzioni. «Ad esempio nell’area economico giuridica, la maggior parte degli operatori propone soluzioni per avvocati e commercialisti ma non tutti assicurano i periti commerciali e sono ancora meno quelli che offrono soluzioni assicurative per i consulenti in proprietà industriale (brevetti e marchi)», spiega Francesco Papparella, presidente dell’Aiba, associazione dei broker che ha trattato l’argomento lo scorso 18 aprile nel convegno annuale tenutosi a Roma.

Accanto all’offerta delle compagnie generaliste e delle compagnie specializzate, soprattutto di matrice anglosassone, iniziano a essere presenti sul mercato anche le offerte delle banche e delle Poste. PosteAssicura, compagnia che copre tutto il territorio nazionale, propone Postaprotezione Albo, copertura assicurativa dedicata ai professioniti con un fatturato fino a 200mila euro all’anno, sia nell’area tecnica sia nell’economico giuridica (avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro). In molti si chiedono se il canale postale riuscirà a replicare, anche con questo prodotto offerto con la gestione dei sinistri a carico della compagnia Dual Italia, il successo realizzato nella previdenza complementare con i Pip. Visto che il target è simile, anche se decisamente più ridotto, potrebbe anche accadere che le Poste battano ancora gli agenti.

In alternativa alla polizza individuale, il professionista può spesso scegliere di aderire a una convenzione stipulata con gli Ordini delle categorie a livello nazionale o a livello locale. Le coperture assicurative offerte dalle convenzioni sono molto differenziate fra loro. Oltre agli accordi a livello nazionale, o regionale, le nuove opportunità di mercato stanno inducendo le compagnie, siano esse tradizionali che specialistiche, ad una rivisitazione complessiva dell’offerta. Rinnovamento dei prodotti, nuovi approcci ai canali distributivi e nuove politiche commerciali comportano un effetto di selezione molto marcato, come si nota anche dalle politiche di pricing adottate che sono molto variabili (come si può appurare dalla tabella in pagina).

In questo contesto poi ci sono i broker che, avendo la possibilità di rivolgersi ai mercati internazionali (principalmente dei Lloyd’s di Londra), riescono a modulare e a targetizzare un’offerta assicurativa dedicata ai professionisti le cui quotazioni comportano sensibili livelli di risparmio. La scelta dunque non manca.

 

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