MILANO
Quel balzo in avanti ha del prodigioso, forse troppo.
In un solo anno la Donau, filiale italiana del Vienna Insurance group, in precedenza assente dalla penisola, ha raccolto premi per ben 126 milioni con una performance che non ha eguali nella classifica (appena resa nota) del mercato assicurativo italiano dall’Ania, l’associazione delle compagnie. Quelle polizze sono state sottoscritte nel ramo della Rc auto dove lo scorso anno molte compagnie erano in fuga preoccupate dalle perdite tecniche e dalle truffe degli assicurati. E ora l’Isvap sta pressando da vicino la piccola compagnia. In questi giorni i suoi ispettori hanno setacciato gli uffici della società e, per le prossime settimane, non si escludono altre iniziative. L’intervento dell’authority di vigilanza – ha quanto si è appreso – sarebbe stato sollecitato dai reclami giunti ai suoi uffici relativi, tra l’altro, a ritardi nel rimborso dei sinistri. Insospettisce una crescita così rapida dei premi, pari al 700% del piano di attività presentato nel 2010 all’autorità di vigilanza al momento di richiedere l’autorizzazione ad operare. Tra i ranghi della Donau in Italia vi è Ferdinando Menconi, vecchia conoscenza del mercato nazionale delle polizze. Anni or sono era amministratore delle compagnie del gruppo Carige che finirono a più riprese nel mirino della vigilanza assicuratrice che rilevò carenze nelle riserve tecnici. Un motivo in più, anche oggi, per alzare la guardia.