Dal Meeting nazionale ULIAS, riceviamo e pubblichiamo
Ulias‘In Sicilia le compagnie assicurative abbandonano il territorio, diminuiscono le figure professionali, ma allo stesso tempo continuano ad aumentare i fatturati, grazie
soprattutto alla vendita diretta di banche, promotori finanziari e internet e cresce anche il fenomeno dell’abusivismo. Questa la fotografia preoccupante scattata nel corso del Secondo Meeting nazionale Ulias, Unione Liberi Intermediari di Assicurazione, che ha riunito per la prima volta i rappresentanti dei sindacati di intermediari, di agenti, di broker ma anche l’associazione dei consumatori.
Nell’Isola, dal 2008 al 2012 gli agenti sono passati 1349 a 1252 con una diminuzione 7,2%, mentre il fatturato, soprattutto ramo Auto e danni, è aumentato, passando da 955 mila euro a 1 milione 97 mila euro (intermediari internet 1669, banche 1123, promotori 49). A Palermo c’è il più alto tasso di agenti plurimandatari. “Un fenomeno che coinvolge tutti e ci mette dalla stessa parte contro il nemico comune che è l’abusivismo – ha dichiarato Sebastiano Spada, presidente nazionale Ulias –. L’esercizio di fatto (abusivo) dell’attività assicurativa altera la regolare concorrenza sul mercato perché le imprese non autorizzate non affrontano i costi del rispetto delle regole e si presta con maggiore facilità anche al compimento di reati come l’evasione fiscale, il riciclaggio, le truffe”. “Chi perde un mandato difficilmente ne prenderà un altro – spiega Angela Occhipinti, esecutivo nazionale sindacato degli agenti SNA – solo il 20%, infatti, si ricolloca con un altro mandato, il 50% passa nella sezione degli intermediari o diventa broker. Del restante 30 per cento si perde ogni traccia e si può trasformare in abusivo”.
Un mestiere a rischio di estinzione, dunque, quello degli intermediari assicurativi schiacciati da un lato da una concorrenza sleale, di quanti esercitano l’attività senza averne titolo, dall’altro da una mole di regole da ottemperare dello stesso organo di vigilanza assicurativo, l’Ivass, fin troppo rigido nell’applicare sanzioni ai subagenti senza tutelare questi ultimi da quanti esercitano la professione abusivamente. A spiegare agli intermediari come districarsi tra regole sanzioni Ivass è stata l’avvocato Milena Ciarcià, fiduciario Ulias.
Un fenomeno in crescita che miete vittime sia milioni di cittadini che centinaia di subagenti onesti, professionisti, che di questo lavoro vivono. Difendersi dagli abusivi del settore assicurativo, dalle compagnie fantasma, i finti intermediari senza iscrizione al registro della Camera di Commercio e senza partita iva, dai procacciatori di polizze “in saldo” senza regole e senza costi, è comunque possibile. “Contro l’abusivismo la parola chiave è collaborazione, dimentichiamoci le diatribe antiche fra agenti e broker – ha aggiunto Luigi Viganotti, presidente nazionale del sindacato dei broker ACB – abbattendo vecchi barricate e vecchie contrapposizioni, essere qui tutti insieme è un grande passo avanti”. “Per mettere fuori i ciarlatani abbiamo bisogno di condividere i problemi e attivare in una logica inclusiva una politica nuova”.
“Le risorse per fare attivare la coesione ci sono, bisogna segnalare i casi di abusivismo, le pratiche concorrenziali scorrette, cartelli – ha ribadito Marco Recchi, Vice presidente dell’associazione consumatori Konsumer Italia – serve la collaborazione per vincere chi vuole il ‘dividi et impera’, senza dimenticare che gli intermediari dono lavoratori autonomi ma economicamente dipendenti, cioè dalla stessa parte dei consumatori’.