Anche scrivere di «vicende sentimentali e amorose» per lavoro può comportare dei rischi, ragion per cui è bene munirsi di assicurazione. A ideare il prospetto di polizza per i giornalisti di cronaca rosa sono stati gli assicuratori di AIG Europe, ma basta andare sul sito di un qualunque altro ordine o collegio per avere un assaggio di quello che è un primo effetto della Riforma delle professioni (intanto un boccone eccolo qui).
Lo scorso 15 agosto, infatti, è scattato l’obbligo di polizza assicurativa per la responsabilità civile a carico di (quasi) tutti i lavoratori autonomi. Un adempimento – previsto dal dpr 137/2012 ma
entrato in vigore solo ora – che ha lanciato la corsa alla tutela dai danni causati nell’esercizio della professione.
C’è chi si sta organizzando per conto suo e chi invece si è affidato al proprio consiglio di riferimento per orientarsi nella scelta dell’assicurazione più adatta. E l’elenco dei professionisti è lungo. Parte dagli ingegneri, passa per gli architetti e gli addetti alla comunicazione senza dimenticare avvocati e i medici (per queste ultime due categorie l’obbligo di polizza per la responsabilità civile è in stand-by).
La novità riguarda soprattutto i giovani lavoratori autonomi e i neo iscritti a un ordine che pagheranno premi annuali non esorbitanti, forse, ma di certo costosi se la carriera è all’inizio. Per evitare salassi e conseguenze disciplinari, le categorie professionali hanno iniziato a muoversi già nel 2012 chiedendo alle compagnie assicurative preventivi e prospetti standard ma soprattutto sconti per i giovani iscritti.
E’ il caso del Consiglio nazionale degli ingegneri che ha selezionato sei o sette polizze. «Non abbiamo stipulato la convenzione con un’unica compagnia», spiega il presidente Armando Zambrano. Ordini come quelli notarile, infatti, prevedono già un piano assicurativo esclusivo per i propri iscritti. «Il nostro consiglio nazionale non stipula la polizza per i suoi associati. Ognuno deve essere libero di scegliere l’offerta migliore sul mercato. Noi possiamo dare indicazioni, studiando insieme con le compagnie polizze adatte a cautelare i nostri professionisti».
Un neo ingegnere può cavarsela con 135 euro l’anno, ma sono diverse le proposte per i neofiti del lavoro autonomo. La franchigia per chi scrive, lavora in radio/tv o è addetto stampa si aggira attorno ai 250 euro per 12 mesi. «E’ vero che è un regalo alle assicurazioni, ma è anche importante per i professionisti avere una forma di tutela», conclude Zambrano.
Il costo della polizza, del resto, dipende dall’indice di “contenziosità”, ovvero da quanto è alto il rischio di essere trascinati in tribunale per danni causati a terzi nell’esercizio di una professione. Così gli psicologi hanno il premio più basso, 50 euro l’anno, mentre per chirurghi e ginecologi (la cui categoria è particolarmente a rischio denuncia) i prezzi sono esorbitanti e arrivano in molti casi a oltre 2 mila euro l’anno.
L’intervento del proprio ordine in questa fase di studio del mercato per le assicurazioni dei giovani lavoratori è quindi vitale. In molti casi, infatti, le compagnie non sono obbligate a stipulare la polizza, specie quando il professionista è considerato a rischio (è il caso di un ingegnere che ha subito una denuncia anche se il processo deve ancora iniziare o termini poi a suo favore). Su questo punto si sta lavorando per ottenere contratti che non scarichino dopo un anno l’architetto o l’ingegnere di turno.
C’è anche un altro dato interessante: la maggior parte delle offerte assicurative proviene per ora da compagnie straniere. Secondo Pasquale Felicetti, membro del Consiglio nazionale degli architetti «il fenomeno è preoccupante visto che occorrerebbe la massima offerta possibile in questo momento, soprattutto per i giovani architetti che sono fortemente colpiti dalla crisi e hanno bisogno comunque di essere coperti».
Il consigliere denuncia l’invio di appena quattro offerte di polizza fino ad ora, insufficienti a consentire un’ampia scelta ai neo iscritti. Nelle prossime settimane però lo stesso Ordine riaprirà gli avvisi alle compagnie assicurative che vogliano sottoporre nuovi modelli o prodotti (sperando che i gruppi italiani si gettino nella mischia a prezzi concorrenziali).
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