Alle prime ore dell’alba di ieri 16 novembre, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri della Tenenza di Misterbianco, al termine di articolata attività di indagine, hanno arrestato tre persone e sottoposto una quarta all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, poiché ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di compagnie assicurative, falsa testimonianza e falso in scrittura privata.
L’obiettivo del gruppo criminale era quello di incassare indebitamente rimborsi assicurativi.Nel corso della ricostruzione di oltre 60 incidenti stradali sono state infatti censite richieste per risarcimento danni per circa 500mila euro per traumi inesistenti o provocati da altre cause.
L’attività di indagine, avviata nel 2012 e protratta per circa 2 anni, ha consentito di accertare l’esistenza di una ramificata organizzazione delinquenziale, con a capo due catanesi, un ragioniere di 49 anni, titolare di un CAF, ed un disoccupato di 47 anni – entrambi destinatari della misura, il primo posto ai domiciliari il secondo ristretto nel carcere di Piazza Lanza – i quali provvedevano materialmente alla meticolosa messinscena del falso sinistro con feriti, individuando soggetti compiacenti con certificati medici pregressi (compatibili con lesioni da incidente stradale ma attestanti infortuni domestici o sportivi) ed una controparte connivente disposta ad assumersi la responsabilità del falso sinistro stradale proprietaria di veicolo con copertura assicurativa in corso di validità.
Messo in scena il falso sinistro entravano in gioco gli altri due soggetti destinatari della misura, un ragioniere catanese di 37 anni anch’egli gestore di CAF (arrestato collocato ai domiciliari) ed un altro disoccupato di 46 anni di Gravina di Catania, sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. A loro il compito di reclutare i testimoni, istruire la pratica e seguire l’iter burocratico sino alla liquidazione del risarcimento, suddiviso tra i vertici dell’associazione (odierni destinatari delle misure) ed altri soggetti segnalati alla Procura della Repubblica di volta in volta coinvolti nella “sceneggiata” (parti del sinistro, testimoni, patrocinatori legali, medici legali).