Carige, Menconi: “Berneschi? La mia rovina”

Nuovo interrogatorio per l’ex presidente di Carige Vita Nuova. “Quando ho cercato di comprare il Genoa”Berneschi? E’ stata la mia rovina.

Sono tranquillo perchè convinto che ne uscirò rapidamente”. Lo ha detto Ferdinando Menconi, ex presidente di Carige Vita nuova, ramo assicurativo di Banca Carige, ai

domiciliari da maggio, durante una pausa dell’interrogatorio in corso da stamani. “La magistratura è ineccepibile – ha detto -, la Finanza perfetta.

In questa storia ci ho solo rimesso, se non dovesse finire bene sarebbe una prevaricazione nei miei confronti”.

L’ex presidente di Carige vita nuova si è poi lasciato andare a una sorta di ‘amarcord’. “Nel 1989 cercai di comprare il Genoa. Le scuole (edifici che ospitano istituti privati d’istruzione, ndr), le ho comprate negli anni Settanta, una l’ho salvata ma con l’altra non ci sono riuscito”. E poi ha parlato della sua famiglia. “A Carrara la famiglia Menconi è una famiglia importante. Il mio zio in seconda, Gino Menconi, è stato insignito della medaglia d’oro per la Resistenza – ha detto prima di riprendere l’interrogatorio -. Venne legato a un letto dalle SS e bruciato vivo. Nella mia famiglia siamo gente tosta, solo io sono una ‘belina’ (uno scemo, ndr)”.

Menconi è accusato di associazione a delinquere alla truffa e riciclaggio.

Secondo l’accusa l’ex numero uno di Carige vita nuova, insieme a Giovanni Berneschi (anch’egli agli arresti domiciliari), gonfiava perizie su immobili e quote societarie per farle poi comprare al ramo assicurativo. I due poi si dividevano il surplus che facevano arrivare in paradisi fiscali attraverso una serie di schermi creati ad hoc dal commercialista Andrea Vallebuona.

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