AMISSIMA Assicurazione: Apollo replica alle accuse del cda di Carige

Apollo replica alle accuse del cda di Carige di aver provato a scalare l’istituto prosciugandone la liquidità. In una nota dove definisce le iniziative giudiziali avviate dal cda “temerarie” spiega come “Banca Carige discuteva già dal 2014, quindi da ben prima della vendita ad Apollo delle compagnie assicurative, della necessità di Carige Vita (ora Amissima Vita) di investire la liquidità giacente sui conti di Banca Carige entro la fine del 2015, per motivi legati all’entrata in vigore della normativa Solvency II a partire dal 1° gennaio 2016”. La norma infatti avrebbe richiesto dei requisiti patrimoniali che “rendevano inconciliabile il mantenimento di liquidità presso una banca (Banca Carige) il cui basso rating avrebbe comportato un assorbimento di capitale pari al 100%”. Amissima Vita, “come è agevolmente rilevabile dagli estratti conto in possesso della Banca, non ha spostato tale liquidità presso altri istituti di credito, ma ha l’ha investita in azioni, titoli di stato e obbligazioni”.

Ma la Consob ha chiesto a Carige di rendere pubblici una serie di documenti relativi ad alcune decisioni, a cominciare dalle azioni di responsabilità contro i precedenti manager e contro il fondo Usa Apollo al quale sono state vendute le assicurazioni per 310 milioni di euro.

Il cda riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Tesauro ha provveduto, pubblicando anche sul sito internet l’atto di citazione presentato da Carige, assistita dagli avvocati Andrea D’Angelo e Vincenzo Mariconda, lo scorso 20 giugno presso il Tribunale di Genova. Un documento inedito, che muove accuse durissime contro Apollo, Piero Montani e Cesare Castelbarco e che delinea un’azione di Apollo volta a indebolire la banca con l’obiettivo di entrare nell’azionariato, scalandola.

L’atto di citazione, 70 pagine, ripercorre le vicende di Carige degli ultimi anni, soffermandosi su alcuni passaggi della gestione Montani a cominciare dalla vendita delle assicurazioni ad Apollo. È l’estate 2014 quando sul cda guidato da Castelbarco-Montani arrivano le offerte di Apollo, Itas e Talanx. Dopo aver presentato una prima offerta preliminare, Itas ne presenta una vincolante che «prevedeva, da parte di Carige, la titolarità di una partecipazione non inferiore al 15% in Carige Vita Nuova a un prezzo complessivo tra i 350 e i 400 milioni». Giunge poi un’ulteriore precisazione con la quale Itas offre «400 milioni mantenendo ferma la partecipazione di Carige al 15%». Scrivono gli avvocati che l’offerta di Itas «non è stata considerata» e il cda ha deciso di avviare con Apollo un negoziato in esclusiva che si è poi concluso con la cessione a un prezzo di 310 milioni. Tale decisione fu perfezionata dal cda il 21 ottobre 2014. A fine 2015 Apollo tratta con Carige l’acquisto di Creditis, ma dopo aver offerto 101 milioni interrompe la trattativa «senza che i vertici di Carige prendessero in considerazione l’ipotesi di replicare». «Carige aveva da poco completato un’operazione di aumento di capitale da 850 milioni e presentava un indice mensile di liquidità molto alto, all’incirca di 10 mesi», scrivono gli avvocati.

L’atto di citazione parte dunque dalla «sorprendente» decisione di non prendere in considerazione l’offerta migliore di Itas per le assicurazioni, attribuisce a Montani e Castelbarco «responsabilità quali partecipi delle decisioni collegiali» avendo avuto «ruolo primario» e accusa Apollo di aver «dato un contributo causale primario al deterioramento della situazione di liquidità della banca» con «prelievi che nel periodo dicembre 2016-febbraio 2016 portano a un saldo negativo, rispetto a novembre 2015, pari a 2 miliardi e 132 milioni determinando la contrazione del survival period da 10 a 4 mesi».

Tra Apollo e Carige lo scontro sarà all’ultimo sangue. Apollo ha presentato ricorso d’urgenza per evitare che all’assemblea del 28 marzo, dove si deciderà sull’azione di responsabilità, possa votare il maggiore azionista Malacalza investimenti (con 17,6%). Il giudice deciderà nei prossimi giorni. Apollo è azionista di Carige, risulta titolare dello 0,1% detenuto attraverso Amissima Assicurazioni.

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