Le grandi compagnie estere sono pronte a calare l’asso nelle aste in corso sulle attività di FonSai e sugli asset assicurativi del gruppo bancario genovese Carige. Secondo indiscrezioni, infatti tutti i maggiori gruppi stranieri, da Axa ad Allianz fino a Munich Re, si sarebbero posizionati sia nell’asta in corso sugli asset che FonSai deve vendere su richiesta dell’Antitrust, (complice il maxi
riassetto con Fondiaria-Sai, con un pacchetto di premi da 1,7 miliardi di euro) sia nella procedura che Carige sta organizzando per le sue attività assicurative nel ramo vita e danni.
I due processi sono in corso in queste settimane. La cessioni di FonSai sono in fase leggermente più avanzata rispetto a quella di Carige. L’advisor scelto da Unipol, cioè Kpmg, aspetterebbe infatti le offerte preliminari non vincolanti per metà giugno dopo aver inviato gli information memorandum nelle scorse settimane. In gioco ci sono due blocchi (Liguria più alcuni premi della Milano e Sasa più altri premi della Milano) che potrebbe valere tra i 500 e gli 800 milioni di euro, pari 0,3-0,5 volte i premi.
In una fase iniziale è invece la vendita di Carige Assicurazioni e di Carige Vita Nuova da parte di Carige. I mandati per la cessione sono stati affidati a Banca Leonardo e a Mediobanca, che hanno aperto la data room. Oggi le due compagnie hanno valori di carico compresi tra i 400 e i 600 milioni di euro: tuttavia queste valutazioni non tengono conto dell’accordo di bancassurance che il futuro compratore potrà sfruttare grazie alla rete di quasi 700 sportelli di Carige.
Le opportunità di crescita sul mercato italiano sono importanti, come non si vedeva da diverso tempo: sommando gli 1,7 miliardi di premi di FonSai con l’oltre miliardo di premi delle attività di Carige. Dall’esito delle due operazioni di M&A potrebbe esserci un riassetto nei rapporti di forza tra i gruppi stranieri attivi tra i confini casalinghi. Tanto che, secondo indiscrezioni, alcune delle grandi compagnie straniere potrebbero puntare a rilevare sia le attività in vendita di FonSai sia quelle di Carige in modo da realizzare un en plein tra i confini italiani.
«Si tratta di una possibilità – spiega una fonte finanziaria vicina alle trattative – anche se al momento sembra ancora remota. Non sarebbe facile integrare attività assicurative diverse, come quelle di FonSai e quelle di Carige. Il futuro compratore di FonSai avrà davanti a sè già un impegno importante, visto che in vendita ci sono due blocchi che non è detto che finiscano allo stesso soggetto. Più probabile che Axa, Munich e Allianz si posizionino su entrambi i dossier per scegliere alla fine il preferito». E attivi su tutti e due i dossier sarebbero anche i fondi di private equity. In particolare, il fondo Permira starebbe guardando sia all’operazione FonSai sia a quella Carige con un progetto di possibile consolidamento. Tuttavia, secondo diversi addetti ai lavori, sembrano minori le chance di successo di un fondo di private equity rispetto ai gruppi industriali.
Tra i soggetti interessati ai soli asset assicurativi di Carige ci sarebbe invece la francese Groupama. La compagnia danni di Carige, che è stata di recente ricapitalizzata, con i suoi 600 milioni di premi e la rete di 400 agenti, potrebbe essere particolarmente interessante per chi intende svilupparsi in Italia.
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