Sebastiano Spada, presidente dell’Unione liberi intermediari di assicurazione per il sud, parla con Intermedia Channel dei progetti ambiziosi dell’associazione.
Rappresentare gli interessi degli intermediari assicurativi iscritti in sezione e) del Rui, fornire formazione e informazione, accrescere la figura professionale del subagente. Sono gli obiettivi di Ulias, l’Unione liberi intermediari di assicurazione per il sud, presieduta da Sebastiano Spada (nella foto), 37 anni, di Piedimonte Etneo (Catania). L’associazione è stata costituita da pochi mesi, ma conta già circa 300 iscritti. Con Spada, Intermedia Channel ha parlato dei progetti futuri e di come Ulias intende muoversi per stringere accordi.
Domanda. Quali sono gli obiettivi dell’associazione?
Risposta. Ulias punta a sviluppare la figura professionale del subagente, istituita nel 2007, attraverso una corretta formazione e informazione. Fino a cinque anni fa un po’ tutti facevano i subagenti e c’era chi svolgeva questa attività come terzo o quarto lavoro. Purtroppo, dopo tanto tempo, ancora oggi non si è capito che con l’istituzione del Rui la nostra figura professionale è stata regolamentata, ma in giro non c’è questa consapevolezza. L’opinione comune è che “tanto ci pensa l’agente, tanto fa tutto l’agente”. Non è così. Dobbiamo essere visibili sia per le compagnie, sia per gli agenti e per i cittadini. La mancanza di questa consapevolezza porta l’intermediario a non avere chiaro il ruolo della figura professionale che ricopre. E anche il contesto intorno ne risente. Le compagnie, tanto per fare un esempio, nel sud Italia assumono un atteggiamento di indifferenza nei confronti degli operatori e dei clienti e anche di fronte alle richieste dei subagenti. Ammetto che nel sud ci siano problemi di un certo rilievo, ma è anche vero che operano dei professionisti che, messi nella condizione di poter lavorare, sono in grado di portare alle compagnie buoni affari e clientela affidabile. Da questo punto di vista, l’associazione, in collaborazione con le associazioni dei consumatori, ha predisposto uno specifico codice deontologico.
D. Quando è nata l’associazione?
R. L’idea è nata un anno e mezzo dal confronto fra subagenti: abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa, di fronte ai cambiamenti del mercato, e l’unica strada da percorrere era quella di gestire e delineare meglio la figura professionale. Mancava, in altre parole, un punto di riferimento. Oggi l’associazione vuole essere tale, fornendo supporto e servizi agli associati. Non le nascondo che la nostra ambizione è quella di diventare un sindacato vero e proprio.
D. La risposta come è stata?
R. Molto positiva. L’iniziativa è nata e quindi partita da Catania, dove si trova la sede dell’associazione, ma attualmente siamo presenti a Napoli, Caserta, Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro, Crotone e in Puglia. Più una serie di delegati che operano in altre città come Palermo e Messina. Quello che avevamo pensato di fare in due anni siamo riusciti a centrarlo nel giro di poche settimane. Da questo punto di vista la cosa ci inorgoglisce, non ci aspettavamo un riscontro positivo e una crescita così veloce dell’associazione.
D. Quanti sono, oggi, gli iscritti?
R. Complessivamente contiamo circa 300 iscritti. Nel corso degli incontri sul territorio abbiamo incontrato molti professionisti che si vogliono spendere per la categoria, persone che possono dare e dimostrare tanto.
D. Quanto costa associarsi?
R. Il costo per iscriversi è simbolico, appena 80 euro. Servono per le spese di sostentamento dell’associazione. Stiamo cercando partnership che ci consentano di formare il subagente non solo sui prodotti, ma come figura professionale. Il fai da te non porta da nessuna parte. Bisogna organizzarsi. Proprio nell’ambito della formazione, siamo in trattativa sia con l’Università di Catania, sia con quella di Napoli.
D. Chi c’è ai vertici dell’associazione?
R. Oltre a me c’è il vice presidente Giuseppe Malerba. Del consiglio direttivo fanno parte anche il segretario Dina Cavallaro e due consiglieri: Giancarlo Cangemi e Salvatore Strano.
Fabio Sgroi – Direttore Intermedia Channel