Nei giorni in cui si commentava lo schema di regolamento IVASS 2/2014, su altri tavoli (quelli del MISE), si portavano avanti i lavori per la costituzione del nuovo ente per la tenuta del RUI e
la vigilanza sugli intermediari assicurativi (secondo la delega contenuta nell’art. 13, c. 38, del d.l. 95/2012). Trattasi di ORIA (Organismo degli intermediari di assicurazione e riassicurazione).
Nasce (almeno sulla carta) un nuovo organismo di controllo nell’ampio panorama di Istituti, Commissioni di Vigilanza e Enti di controllo.
La ragione? Ripeter ciò che si è già fatto nel settore degli agenti finanziari e dei mediatori creditizi e dei promotori finanziari con OAM e APF.
Tutto ciò può dirsi un bene per la collettività e coerente con le logiche di spending review, razionalizzazione del sistema e semplificazione burocratica? Difficile dirlo.
Non entreremo, almeno ,in questa prima fase, sui contenuti e sui potenziali profili di criticità dello schema di DPR. Ciò che qui ci interessa è semplicemente comprendere che ne sarà dello schema di regolamento IVASS sulla formazione degli intermediari, dato che tale materia sarà quasi totalmente delegata ad ORIA.
Volendo anche tener buono lo schema di regolamento IVASS, il documento dovrebbe comunque essere rivisitato – se non altro – nella parte in cui si occupa della formazione iniziale dei produttori diretti e dei collaboratori esterni (ai fini dell’iscrizione al RUI). Infatti, tali soggetti, stando alla bozza di DPR, non saranno più chiamati ad iscriversi al RUI e, soprattutto, per quanto riguarda i collaboratori esterni, questi sono destinati a scomparire come categoria autonoma di intermediari. Circostanza, questa, che potrebbe cambiare definitivamente le logiche della distribuzione assicurativa italiana e che potrebbe, ove non correttamente gestita, anche dal punto di vista normativo, rallentare il processo di liberalizzazione del mercato e lo sviluppo di una effettiva concorrenza, soprattutto in alcuni settori di mercato (primo fra tutti la RCA).
La necessità di rivedere lo schema di regolamento o, come si immagina, la necessità di attendere l’istituzione di ORIA, affinché questo regoli la materia della formazione e dell’aggiornamento degli intermediari, rischia di ritardare in termini decisivi la revisione della materia. Il tutto a danno dell’auspicato rafforzamento della cultura degli intermediari nei nuovi settori dell’assicurazione, nella materia previdenziale e, più generalmente, del welfare complementare e a penalizzare la conseguente diffusione di tale cultura presso la collettività
Per concludere, ora che cosa succede?
In attesa del DPR che istituirà ORIA, potendosi dubitare del fatto che IVASS chiuderà nel frattempo la pubblica consultazione del suo schema di regolamento sulla formazione e sull’aggiornamento, tutto sembra dover rimanere tristemente come è.
Maurizio Hazan e Alessandro Bugli