Sul fronte Unipol-Fondiaria Sai, mentre torna a prendere spazio nelle cronache il versante giudiziario, sul piano pratico il corposo dossier di integrazione è tornato all’attenzione dell’Ivass. Secondo fonti vicine all’Istituto di vigilanza delle assicurazioni, nei giorni scorsi la compagnia di Bologna avrebbe inviato le integrazioni richieste e da qui è potuto ripartire il processo di analisi.
Come è noto, l’Ivass dovrà esprimere un giudizio in merito ai fondamentali tecnici dell’operazione, in particolare, stante anche la documentazione sollecitata, dovrà stabilire se i valori che hanno portato alla determinazione dei concambi rispecchiano lo stato delle compagnie coinvolte. La procedura dovrebbe concludersi, considerato che l’Ivass ha fino a 120 giorni per decidere e circa una cinquantina li ha già consumati, entro la fine di luglio. Di qui lo slittamento della tempistica per la maxi aggregazione annunciato a suo tempo dall’amministratore delegato di FonSai, Carlo Cimbri: «Entro la fine anno prevediamo di completare il progetto fusione dal punto vista societario». Questo a patto che l’Ivass dia l’ok all’operazione così come è stata presentata. Anche se la documentazione richiesta, ossia lumi sul portafoglio attivi e sulle riserve, fa intendere che l’Autorità sarà particolarmente scrupolosa nel giudizio.
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