La società: “Vogliamo controllare la corretta guida dei piloti”
Una scatola nera per ricostruire incidenti e comportamenti scorretti degli utenti del car sharing. Enjoy, il servizio di condivisione della auto lanciato da Eni in collaborazione con Fca, ha deciso di installare un sistema
telematico che monitora la guida di chi ha preso in affitto l’auto ed è in grado di ricostruire la dinamica dei possibili incidenti in cui le 500 rosse fossero coinvolti. L’annuncio è arrivato pochi giorni fa a tutti gli iscritti, con un raccomandazione: “Per la tua sicurezza e quella degli altri ricordati di adottare sempre uno stile di guida responsabile”. A Torino sono stati diversi gli incidenti che hanno coinvolto mezzi del car sharing dall’entrata in funzione delle auto in condivisione private che, già oggi, sono le uniche a poter circolare liberamente nella zona a traffico limitato della città. Anche per questo i servizi, utilizzati da migliaia di torinesi, sono diversi: oltre a quello targato “Cane a sei zampe” ci sono anche Car2go, controllato dalla casa tedesca Daimler, le auto elettriche Bluetorino, l’ultima offerta arrivata dalla società francese di Vincent Bollorè. L’ultimo caso risale al 25 giugno quando nella centralissima via Giolitti due Cinquecento, una del servizio di noleggio Enjoy e l’altra privata, si sono scontrate all’incrocio con via Accademia Albertina.
Una donna è rimasta gravemente ferita nello scontro e la polizia municipale è tutt’ora al lavoro per ricostruire quale dei due mezzi non abbia rispettato il semaforo rosso. Solo dall’inizio del 2016, almeno altri due incidenti che hanno richiesto l’intervento dei vigili hanno visto coinvolte le 500 rosse, in un caso una di queste si era addirittura inerpicata su un palo del semaforo: “Non credo si possa dire se sono più soggette le macchine di un servizio o di un altro. Sicuramente i mezzi a noleggio a tempo hanno avuto diversi incidenti e la scatola nera può essere utile sia per ricostruire la dinamica che per invitare gli utenti alla prudenza – ragiona Ivo Berti, dirigente della polizia municipale e responsabile del servizio attività integrate che si occupa dei rilievi su strada – Chi usa il car sharing magari presta meno attenzione allo stile di guida perché l’auto non è sua e quindi anche se si danneggia non deve ripagarla e poi, non conoscendo il mezzo, può avere più difficoltà quando si trova in una situazione di emergenza”.
Se le vetture in car sharing abbiano avuto, in proporzione, più incidenti rispetto a quelle di proprietà è difficile dirlo perché le società non comunicano delle statistiche sui sinistri: “Entro luglio i dispositivi saranno installati su tutta la flotta, abbiamo iniziato con le nuove auto portate a Catania – fanno sapere da Enjoy – Abbiamo deciso di installare il dispositivo per controllare il corretto utilizzo del veicolo perché vogliamo aumentare la disponibilità di mezzi efficienti e incoraggiare uno stile di guida attento alla sicurezza e coerente con lo spirito di condivisione di chi vive nell’era della sharing mobility”.