Tasse auto: rivoluzione in arrivo

Tre le novità principali contenute nella bozza di disegno legge per la semplificazione: l’Ipt cambia, il bollo aumenta, il superbollo scompare.

ARCHIVIO UNICO – Riforma in vista per le tasse auto. Sono numerose le novità presenti nella bozza di disegno di legge che venerdì sarà approvato dal governo:

dopodiché, la palla passerà al parlamento, e forse si arriverà al dunque dopo la pausa estiva. Nasce l’archivio unico dei veicoli, con sede al ministero dei Trasporti. Il Pra sarà ancora gestito dall’Aci, e concorrerà alla formazione dei dati relativi alla proprietà dei veicolo. Però sarà sottoposto alla vigilanza del ministero. Scompare il certificato di proprietà (27 euro): dimostra che l’auto è vostra ed è necessario per venderla. Viene sostituito dalla carta unica del veicolo,che indica i dati relativi alla proprietà dei mezzi.

 

DENTRO IRI, FUORI IPT – In vista dell’annunciata abolizione delle province, l’Imposta provinciale di trascrizione sull’usato scompare. Al suo posto, ecco l’Imposta regionale di immatricolazione sul nuovo: Iri. La tariffa sarà in funzione di “tipo, categoria, emissioni e potenza dei veicoli”. La misura dell’imposta potrà essere aumentata, rispetto alla tariffa base, fino al 30% dalle singole regioni e dalle due province autonome.

SUPERBOLLO ADDIO, MA SALE IL BOLLO – Nel 2015, scompare il superbollo, introdotto dal governo Berlusconi nel 2011 e inasprito dal governo Monti: la sovrattassa per le auto potenti. Che non ha dato i frutti sperati da quegli esecutivi: le casse del fisco piangono. In compenso, il mercato delle auto potenti langue. Ma le regioni potranno aumentare fino al 12% (oggi fino al 10%) l’importo del bollo, la tassa di proprietà della macchina.

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