Stretta sulle targhe straniere con la Legge di Stabilità

Bollo e assicurazione auto, i trucchi legali per non pagarli e le nuove regole

Un metodo, teoricamente legale, per non pagare bollo, assicurazione, multe e pedaggi autostradali. Con questo sospetto il Fisco italiano ed il governo hanno acceso i riflettori sul fenomeno delle targhe straniere fino

a inserire nella legge di Stabilità approvata in Senato una serie di novità normative.

I SISTEMI PER RISPARMIARE – Uno dei sistemi utilizzati per evitare le spese a cui i normali automobilisti sono soggetti (e, al contempo, “nascondere” al redditometro la presenza nei propri garage di vetture di lusso) è stato illustrato dall’Unione nazionale consumatori che ha raccontato di vetture acquistate in Italia, ma esportate in Paesi stranieri (solitamente dell’Est) dove vengono immatricolate, con tanto di nuova targa, da cittadini non italiani. L’auto a quel punto è libera di circolare anche in Italia senza essere obbligata al pagamento di bollo e altri oneri nel nostro Paese.

Esistono poi i casi di cittadini italiani che “acquistano” tramite aziende di leasing estere veicoli (spesso di grande cilindrata) per poi “importarli” sul nostro territorio sulla base di contratti di noleggio/leasing su scala internazionale che possono risultare vantaggiosi.

LE NUOVE LEGGI – Con il maxi-emendamento presentato dal Governo Renzi alla Legge di Stabilità si è pensato di dare una stretta a questo fenomeno modificando l’articolo 103 del Codice della Strada subordinando l’esportazione dei veicoli alla loro re-immatricolazione estera rendendo più difficile il tentativo di provare a risparmiare con questo sistemi.

LE PROTESTE – Il provvedimento del governo però non piace all’Unione nazionale consumatori. Stando a quanto riportato dal giornale Omniauto, infatti, l’associazione avrebbe preferito un sistema diverso per stanare i furbetti senza creare difficoltà ulteriori ai cittadini più diligenti. La proposta del presidente Raffaele Caracciolo sarebbe quella di verificare l’effettiva continuità di utilizzo dei veicoli con targa straniera che, se utilizzati nel nostro territorio, andrebbero reimmatricolati dopo sei mesi.

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