Rca, danno biologico di lieve entità: aggiornati gli importi 2013

Un decreto prevede un ritocchino per il danno biologico di lieve entità. Ma qualcuno polemizza Con il decreto 6 giugno 2013 del ministero dello Sviluppo economico (Gazzetta Ufficiale 138 del 14 giugno), salgono i valori del punto base per le microlesioni da incidente stradale/nautico.

DA NON CONFONDERE – Il parametro per il danno biologico permanente aumenta da 783,33 a 791,95 euro, mentre per il danno biologico temporaneo il riferimento del primo punto arriva a 46,2 euro, 50 centesimi in più del valore fissato con il precedente decreto Mise. Occhio a non confondersi: gli aggiornamenti riguardano le lesioni di lieve entità (da 1 a 9 punti di invalidità) e non il danno biologico per lesioni di non lieve entità (comportanti dai 10 ai 100 punti di invalidità).

QUELLO CHE NON QUADRA – Dice il decreto: “Ritenuto di dover adeguare gli importi di cui al citato decreto del ministro dello Sviluppo economico in data 15 giugno 2012, applicando la maggiorazione dell’1,1% pari alla variazione percentuale del predetto indice Istat, a decorrere dal mese di aprile 2013…”. Quindi, fa notare polemicamente Stefano Mannacio, numero uno del Cupsit (Comitato unitario patrocinatori stragiudiziali), per chi ha già ricevuto il risarcimento (fra il 1° aprile e il 15 giugno) per le lesioni fisiche, il rimborso è quello vecchio, meno alto, non aggiornato. La soluzione? Si potrebbe aggiornare gli importi in automatico, a inizio aprile, senza scomodare il ministro. Si potrebbe cioè fare come per le multe stradali ogni biennio e per gli affitti delle case. Balla solo un 1,1%, è vero, ma su un ammontare di centinaia di milioni di euro (i rimborsi delle Assicurazioni), il conto lievita in fretta.

L’ALTRA PARTITA – Comunque, la partita più pesante si gioca sulle lesioni fisiche gravi. Tutto parte il 3 agosto 2011, quando il Governo approva lo schema di Dpr in esecuzione all’articolo 138 del Codice delle assicurazioni, il quale prevede che in caso di sinistro stradale i risarcimenti vengano stabiliti da una Tabella unica nazionale: questa valuta il danno biologico e le menomazioni alla integrità psicofisica su una scala da 10 a 100 punti di invalidità. Tale tabella avrebbe lo scopo di rendere i risarcimenti più omogenei in tutto in tutto il Paese. L’approvazione del Decreto non viene, però, accolta di buon grado dagli operatori del settore; subito il Cupsit protesta affinché “si anteponga il diritto alla salute e il suo integrale risarcimento all’utile di bilancio delle Compagnie assicuratrici”. E adesso siamo quasi alla stretta finale.

di Redazione2

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