l proposito, lodevole, era quello di risolvere il problema delle polizze “dormienti” allinenando la normativa a quella in vigore per i conti correnti bancari
. Ma la sbadataggine ha tirato un brutto scherzo al legislatore. Tutto è nato con il DL sulla crescita che ha disposto l’allungamento della prescrizione, da due a dieci anni, delle polizze vita in cui non si presenta alcun beneficiario a reclamare le somme a lui dovute. Come già accade nel credito anche gli “smemorati” del mondo assicurativo avranno a disposizione un periodo più lungo prima che evapori il loro diritto. Il fatto è che l’articolo del codice civile nel quale è stata disposta la proroga dei termini è il n.2952 che riguarda indifferentemente tutti i contratti assicurativi e riassicurativi, del settore vita e danni. Il risultato sarà quello non solo di svegliare i dormienti ma anche di resuscitare i morti. E già perchè ciascuno potrebbe presentarsi a un assicuratore per reclamare, ad esempio, il risarcimento per un sinistro Rc auto subito nello scorso decennio e di cui nessuno sospettava l’esistenza. Altro che frodi assicurative, sarebbe un pandemonio. Per evitarlo non resta che augurarsi che il legislatori si desti, se non dal sonno, almeno dalla distrazione. (R.Sa.)
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