Le auto più vendute sono le più rubate: le piccole Fiat dominano la classifica

Il Lingotto ha 6 modelli nella top ten, ma sono in crescita anche i furti delle vetture premium (BMW precede Mercedes e Audi), mentre è in calo la percentuale dei recuperi. In questa particolare graduatoria la maglia nera è il Lazio. di Sergio Troise

 

 

NAPOLI – La Top Ten delle vendite d’auto è una classifica che leva il sonno a molti manager del settore automotive. Gli uffici commerciali delle case automobilistiche vivono giorni caldissimi, ogni fine mese, in attesache le immatricolazioni vengano consuntivate e che vengano diffusi, nei primi giorni del nuovo mese, i dati ufficiali su chi ha vinto e chi ha perso. Un rito che vive i giorni più importanti a fine anno, ovvero alla chiusura definitiva dei conti.

Vendute e rubate, classifiche a confronto. Meno importante, e sicuramente meno nobile, è la classifica delle auto più rubate. Numeri insignificanti ai fini commerciali, e tuttavia capaci d’incuriosire: spesso la Top Ten delle auto più vendute coincide con quella delle auto più… amate dai ladri. Le bande criminali specializzate in furti d’auto si orientano infatti sui modelli che incontrano i maggiori favori del pubblico, sia per il nuovo sia per l’usato. E sapete perché? Perché quelle auto, sapientemente “fatte a pezzi”, diventano veri e propri magazzini di ricambi da smerciare al mercato nero, sia sul territorio nazionale, sia all’estero. Un “lavoro” facile e redditizio, che viene eseguito prevalentemente su auto piccole. Ecco perché sono tutte utilitarie e citycar le vetture che compongono la Top Ten 2012 del furto.

Il Gruppo Fiat è il più colpito dal fenomeno. Tra le 115.451 auto rubate in Italia nel 2012 (+1,84%), le italiane del Lingotto occupano 6 delle prime 10 posizioni di questa speciale classifica. In particolare, la Top Ten delle auto più rubate nel nostro paese vede al comando la Panda, che passa dai 10.096 furti del 2011 agli 11.004 del 2012, seguita dalla Punto (10.116), dalla vecchia Uno (5.854), dalla 500 (5.837) e dalla Lancia Ypsilon (4.567). La Grande Punto (1.651) occupa la decima posizione, preceduta dalle straniere Opel Corsa (nona con 1.790), Smart (ottava con 2.215), VW Golf (settima con 3.295) e Ford Fiesta (sesta con 3.481).

Non solo utilitarie e compatte. Interessate al fenomeno sono, sempre più, anche i marchi di lusso e quelli che producono sportive ad alte prestazioni. Nel raffronto tra 2011 e 2012, quasi tutti i principali brand premium sono stati coinvolti nell’aumento di furti d’auto registrato in Italia, in testa le tedesche Mercedes, BMW e Audi. In particolare, Mercedes è salita da 4.397 a 4.668 furti, BMW da 4.609 a 4.839, Audi da 3.521 a 3.680. Tra Maserati e Ferrari, la prima è stata molto più rubata, con 49 furti contro 20; 532 le Porsche “sparite”, 205 le Jaguar. Tra i principali trend osservati, si è evidenziato il forte aumento dell’utilizzo di strumentazioni hi-tech per rubare queste autovetture di elevato valore, che le grandi organizzazioni criminali trasportano poi in paesi dove riescono a rivenderle con buon profitto, prevalentemente nel Nord Africa e nell’Europa dell’Est.

Tecniche sempre più sofisticate e recuperi in calo. La maggioranza dei furti d’auto, infatti, non è più opera di ladruncoli improvvisati, ma viene eseguita da specialisti in grado di neutralizzare i più sofisticati sistemi elettronici. Secondo gli analisti di LoJack, azienda che si occupa del rilevamento e recupero di beni rubati, le difficoltà di ritrovamento si spiegano proprio con l’utilizzo da parte dei ladri di sistemi sempre più sofisticati e tecnologici e con la crescente capacità da parte delle organizzazioni criminali di creare network efficaci di commercio internazionale in grado di movimentare rapidamente centinaia di migliaia di automobili. Il tasso di recupero del veicolo in caso di sottrazione criminale è sceso così, rispetto agli anni precedenti, al 42,94% (nel 2011 era al 45,28%, nel 2010 al 47,34%). Ciò detto, in Italia la capacità di recupero resta alta in alcune regioni, con punte record vicine all’80% in Emilia, Liguria, Toscana, Umbra e Veneto; fanno scadere la media i dati catastrofici di regioni come Lazio e Campania, dove viene recuperata solo un’auto su quattro (26%) e una su tre (31%).

A livello europeo l’Italia è seconda. La nazione europea più tartassata dalla piaga dei furti d’auto è la Francia, con 37 auto rubate ogni 10.000 circolanti. Noi italiani siamo secondi, con 31 ogni 10.000. Seguono Gran Bretagna (30), Spagna e Russia, alla pari con 28 furti ogni 10.000 veicoli in circolazione, Svezia (27), Norvegia (21), Belgio (19), Paesi Bassi (14). In coda a questa classifica c’è la Germania, con 10 auto rubate ogni 10.000 circolanti, tuttavia in territorio germanico si è notato un notevole aumento di auto rubate grazie ad apparati elettronici, come i “key programmers”, avvenuti in particolare nelle vicinanze dei confini con Polonia, Austria e Repubblica Ceca. BMW X5 e X6 sono attualmente le auto più rubate in Germania, seguite dalla Lexus RX400h. A livello mondiale, detiene questa poco invidiabile leadership il Brasile, con 130 furti ogni 10.000 veicoli, seguito da Sud Africa (110), Cile (92), Argentina (74), Nuova Zelanda (69), Cina (50) e Canada (44). I paesi più sicuri per gli automobilisti sono invece la Polonia (9 furti ogni 10.000 veicoli), la Tailandia (6) e il Giappone (4).

Una associazione internazionale contro i ladri d’auto. Per contrastare il network criminale dei furti, LoJack Italia, insieme ad altri otto operatori internazionali esperti in soluzioni per il recupero di veicoli rubati, recentemente ha creato una nuova associazione denominata ETNA (European Tracking Network Association). Operando in 12 paesi (Italia, Regno Unito, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Polonia, Svizzera, Austria, Francia, Spagna e Portogallo), i nove partner si prefiggono l’obiettivo di guidare verso il massimo risultato i servizi di recupero dei veicoli rubati sull’intero territorio europeo. Per questo ci si affiderà all’utilizzo congiunto di tre tecnologie: la radio-frequenza; il geoposizionamento basato sul segnale GPS e il geoposizionamento basato sul segnale GSM.

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