L’assicurazione etica si allea con l’Europa

Nella finanza etica europea c’è un grande assente. Il mondo assicurativo. Mentre ben nutrito è il tavolo di banche etiche Ue manca ancora un network di compagnie. Il motivo è abbastanza semplice: le istituzioni bancarie a vocazione solidale normalmente sono esse stesse azioniste delle assicurazioni da qui la bassa propensione delle compagnie «verdi» ad associarsi visto che ci

pensa già la capogruppo. Tuttavia esistono anche delle realtà indipendenti che necessitano di coordinamento in particolare in Italia e Spagna dove ciò non avviene. Per crearlo si stanno formalizzando delle collaborazioni tra le cooperative e i consorzi operativi nel settore assicurativo dei singoli Paesi. L’ulteriore tappa nel percorso di aggregazione si è conclusa a Madrid lo scorso 8 maggio, dove la cooperativa spagnola Arc ha presentato il nuovo progetto Caes, sulle assicurazioni etiche europee. A raccontare l’esperienza italiana c’era Gianni Fortunato, rappresentante del Consorzio Caes, con la voglia di dare una dimensione continentale al progetto che anche in Italia cresce da oltre 15 anni. «L’assicurazione etica e solidale è un nuovo concetto di assicurazione – spiega Fortunato, direttore Caes –. Anche se in verità lo dovremmo definire un “callback” di quello che il mercato assicurativo era una volta in termini di etica, solidarietà e mutualismo».

Insomma si vorrebbe implementare il modello già seguito in Italia. Se ne parla poco ma, nel mondo del no profit, ben 5mila soggetti giuridici si assicurano tramite il consorzio Caes che ha predisposto 30 progetti assicurativi (generalmente si tratta di polizze multirischio) create ad hoc con un imprinting solidale per gruppi e associazioni attivi nel no profit (tra i quali Amnesty international, Botteghe del mondo, Banca del tempo, Legambiente, Banca Etica e Arci) e realizzati dal partner Assimoco e da altri gruppi.

Da circa un anno il consorzio è operativo anche nel settore della Rc auto, con Eticar un progetto nato contro il caro polizza e soprattutto contro quello che è stato battezzato come razzismo assicurativo. «Polizze auto che in zone come Napoli costano più del doppio di quanto si paga a poche centinaia di chilometri», spiega Fortunato. O ancora polizze che se sottoscritte da immigrati mostrano premi inaccessibili. Problemi legati al fatto che la Rc auto, come ricorda Vittorio Verdone, responsabile auto dell’Ania, è un sistema di protezione costoso che dipende dal numero degli incidenti e dai costi necessari per risarcirli nelle varie zone. Nel 2012 il sistema assicurativo ha risarcito 3,1 milioni di sinistri che costano 14 miliardi l’anno. Se si guarda al costo tecnico delle coperture sostenuto dalle compagnie nei vari territori si scopre che fare assicurazione a Napoli costa il doppio rispetto a quanto costa a Milano o a Potenza. «I principio mutualistico attenua mediamente le differenze di costo territoriale ai fini del prezzo finale – spiega Verdone –. Gli assicurati di Milano pagano già un po’ più di quanto dovrebbero per sovvenzionare le zone più rischiose, ma non può condurre a una totale ingiustizia tariffaria attraverso prezzi uguali a prescindere dall’intensità dei rischi».

Ma Eticar, proposta solo tramite i Gruppi di acquisto solidali (Gas), cerca di andare oltre le classiche tecnicalità assicurative. Stava proprio nel Dna della cooperativa l’idea di applicare il metodo dell’economia solidale al mercato assicurativo. «In altri termini, progettiamo prodotti affidabili e trasparenti cercando la soluzione migliore ai bisogni dell’assicurato (e non della compagnia) –, spiega Fortunati –. Le soluzioni del Caes hanno due obiettivi: influenzare il mercato italiano delle assicurazioni e fornire un’opportunità in più ai consumatori critici attenti anche agli aspetti finanziari», spiega Fortunato, agente assicurativo che ha iniziato la sua carriera nel settore assicurativo tradizionale a Ina Assitalia. Per ora i numeri del primo anno non sono particolarmente elevati, anche perché talvolta le compagnie telefoniche risultano più convenienti in alcune aree. Ma l’idea del consorzio è di avviare un processo virtuoso il linea con la filosofia dei Gas che non guarda solo al prezzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte

Condividi questo contenuto sulla piattaforma che preferisci.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email
Stampa

Accedi con le tue credenziali

 per usufruire di tutti i servizi riservati agli associati U.L.I.A.S.

Nel caso non fossi ancora registrato, puoi richiedere adesso l’accesso che verrà validato dopo il versamento della quota associativa.