La nuova Ivass debutta con l’esame del dossier Unipol-FondiariaSai

Riccardo Sabbatini

Il cambio delle consegne è arrivato via web. Da ieri ufficialmente l’Ivass ha preso il posto dell’Isvap come regulator del settore assicurativo in Italia. E nella rinnovata

versione del sito internet dell’authority, comparsa già da qualche giorno, ben si comprende lo spirito della riforma varata ad agosto per il riordinare la vigilanza nell’industria delle polizze. La nuova autorità è nata sotto l’ombrello protettivo della Banca d’Italia il cui logo compare in bella vista nella nuova home page dell’Ivass accanto allo “stellone” della Repubblica italiana.

Lunedì scorso è definitivamente uscito di scena il commissario dell’Isvap ed ex-presidente dell’istituto Giancarlo Giannini che per dieci anni ne ha guidato le sorti. È stato un addio senza cerimonie ufficiali in un’istituzione scossa dalle polemiche interne innescate dalla vicenda Fonsai, su cui la vecchia presidenza è stata accusata di aver avuto un atteggiamento indulgente. Giannini è peraltro sotto inchiesta da parte della Procura di Torino.

Da oggi si cambia. Il piano nobile di palazzo Volpi (accanto al Quirinale) che ospita il regulator assicurativo è già stato sgombrato per ospitare i nuovi dirigenti: il presidente dell’Istituto, l’attuale direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni coadiuvato dai consiglieri Riccardo Cesari e Alberto Corinti, nominati su indicazione di Via Nazionale. Il consiglio dell’Ivass avrà giurisdizione soltanto sull’organizzazione dell’istituto. L’attività di vigilanza e regolamentazione farà invece capo al direttorio della Banca d’Italia integrato dai nuovi consiglieri.

Nell’immediato l’agenda dei lavori della nuova istituzione è già scandita dalle pendenze della vicenda Fonsai-Unipol. L’Ivass deve autorizzare l’operazione di fusione tra i due gruppi assicurativi approvata nei giorni scorsi dai rispettivi board ma su cui “pesa” l’ennesimo buco di riserve della Fonsai (650 milioni) trovato dagli uomini dell’Unipol al loro arrivo nell’ex-gruppo della famiglia Ligresti. E che verrà ripianato nel bilancio in corso, portandolo ancora una volta in rosso. La vecchia Isvap, per quel che se ne sà, non aveva avanzato alcun rilievo al riguardo. Al contrario aveva chiesto nei mesi scorsi a Unipol di aumentare le sue riserve di almeno 200 milioni, richiesta che apparentemente è rimasta lettera morta perchè non condivisa dalla società. C’è poi l’attività del commissario ad acta di Fonsai Matteo Caratozzolo nominato da Giannini per valutare eventuali azioni di responsabilità nella passata gestione della Fonsai. Il suo responso è atteso per fine mese. Dalle scarse indiscrezioni che trapelano sulle indagini emerge che sotto la sua lente d’ingrandimento sarebbe sotto esame un numero maggiore di soggetti rispetto a quelli di cui si è parlato nei mesi scorsi, sostanzialmente riconducibile agli esponenti della famiglia Ligresti ed agli amministratori a loro più vicini.

Sullo sfondo la missione degli uomini di Bankitalia sarà quella di cambiare strutturalmente il funzionamento della vigilanza assicurativa, uscita malconcia dalla prova di Fonsai, assimilandola agli standard di efficienza di Via Nazionale. Un impegno non trascurabile considerando i vincoli alla spesa che la riforma ha posto a carico dei nuovi amministratori.

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