Gli indipendenti di Fondiaria-Sai hanno potuto disporre di un flusso di informazioni adeguato per valutare e decidere sulla congruità dei rapporti di concambio della fusione
con Unipol. Su richiesta della Consob è stato questo, ieri, il giudizio unanime espresso dal collegio sindacale della stessa compagnia. È un punto a favore della maggioranza del comitato di indipendenti (Angelo Busani e Barbara Tadolini) ed una presa di distanza, invece, dal consigliere di minoranza di Fonsai Giampaolo Galli che ha giustificato la propria astensione proprio per la mancanza di un flusso di informazioni adeguate. I sindaci hanno confermato che alcuni documenti previsionali sulla futura entità sono stati messi a disposizione dei consiglieri soltanto nella sede sociale – come lamentato da Galli – ma hanno considerato questo modo di fare «ragionevole» in relazione alla «sensibilità e riservatezza» di quei dati. Sullo sfondo di questa vicenda rimane il tema, suscitato da Galli, del rapporto che intercorre tra gli indipendenti chiamati a pronunciarsi su un’operazione in conflitto d’interesse (com’era in questo caso) ed i loro stessi advisor. Citi, che ha ricoperto questo ruolo nella vicenda Fonsai, ha avuto accesso a tutte le informazioni, anche quelle che Galli afferma di non aver potuto acquisire. Ma l’advisor ha un rapporto fiduciario con la società o con gli indipendenti che l’hanno indicato? Il tema è delicato ma andrebbe sciolto in relazione al ruolo decisivo che i regolamenti della Consob assegnano agli indipendenti nelle operazioni in conflitto. (R.Sa.)
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