Errori in corsia, business in calo

Gli errori in corsia sono un business sempre meno redditizio per assicurazioni e avvocati. Gli affari rischiano di subire un brutto colpo a causa della decisione del presidente siciliano Rosario Crocetta di bloccare una super polizza, da ben 160 milioni di euro. Soldi che servivano a rimborsare le persone coinvolte in casi di malasanità, nei cosiddetti “sinistri”.

Crocetta vuole fare da solo, costituire un fondo e pagare lui i danni, come stanno già facendo altre Regioni: la Toscana, l’Emilia, il Veneto. Per loro le cose sembrano andare bene, perchè il totale dei rimborsi vale meno delle vecchie polizze. Ma non è detto che Crocetta riesca a sganciarsi dalla sua onerosa polizza.

La Sicilia è una regione molto redditizia per il business degli errori in corsia, e la decisione del governatore crea fibrillazioni in quanti lavoravano in questa piccola industria che ruota intorno agli sbagli del personale sanitario. Quando si parla di sinistri non bisogna pensare a risarcimenti milionari. Quelli ci sono ma in pochissimi casi, la stragrande maggioranza delle volte i danni valgono meno di 20mila euro, e riguardano soprattutto cadute in corsia, smarrimento di dentiere e altro. Per questo viene da pensare che, oltre ad occuparsi di ridurre le spese assicurative, le Regioni dovrebbero impegnarsi maggiormente a tagliare il numero degli errori. Intanto quelli meno gravi, poi quelli con effetti drammatici.

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