Denise, 17 anni, morta in auto: per l’assicurazione “vale” solo 130 mila euro. La famiglia: «Cifra irrispettosa»

images_vittoria assicurazioniSanremo – Centotrentamila euro da dividere tra madre, padre e i due fratelli. È questo il valore che la compagnia assicurativa “Vittoria” ha attribuito alla vita di Denise Cutuli, la diciassettenne morta nella notte tra il 18 e il 19 luglio 2015 in un incidente lungo la strada provinciale per Ceriana.

L’assicurazione è quella dell’auto guidata da Loris Brun, 25 anni, comparso ieri davanti al gup Massimiliano Botti per rispondere dell’omicidio colposo della ragazza. Denise viaggiava sul sedile posteriore assieme al fidanzato, rimasto ferito così come un quattordicenne che viaggiava davanti, accanto a Brun. All’automobilista, il pm Alessandro Bogliolo ha contestato anche la “colpa cosciente”: l’incidente, seppure non voluto, era comunque prevedibile, ed è stato causato da imprudenza e imperizia.

Nel corso dell’udienza di ieri, la “Vittoria Assicurazioni”, che si è costituita tramite l’avvocato Giancarlo Soave di Genova, ha proposto un risarcimento di 50 mila europer ciascuno dei genitori, e 15 mila euro a testa per i due fratelli, uno ancora minorenne. In aula c’era il padre della diciassettenne, Mario Cutuli; la famiglia è tutelata dall’avvocato Carlo Ruffoni, che ha ritenuto la proposta risarcitoria «insignificativa e poco rispettosa della tragedia dei familiari, e soprattutto formulata su eccezioni infondate in fatto e in diritto». In particolare, l’assicurazione ha sostenuto un presunto concorso di colpa della ragazza, perché non avrebbe allacciato bene la cintura, circostanza che secondo la difesa non è risultata dagli atti nè dalle testimonianze raccolte nel corso dell’indagine».

Quanto a Brun, il suo difensore, l’avvocato Massimo Lovese, ha chiesto che venga giudicato con un rito alternativo: o abbreviato, che consentirebbe lo sconto di un terzo della pena, o patteggiamento. La sentenza verrà emessa il 10 maggio.

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