Capistrello, vittima di incidente truffa 1,4 milioni di euro al Comune

Polizia e Finanza denunciano un uomo di 44 anni rimasto invalido dopo la caduta dalla moto, la madre e tre testimoni falsi, e sequestrano dal suo conto 812 mila euro. Avrebbero inventato, con il concorso

dell’avvocato (sindaco di Civitella Roveto), la presenza della buca sull’asfalto causa dello schianto

 

 

CAPISTRELLO. Un incidente grave con la moto, la vittima dell’incidente che resta invalido, un avvocato poco onesto, una buca che fa la sua comparsa sul manto stradale e quattro testimoni falsi. Il tutto per una richiesta di risarcimento milionaria da presentare al Comune dove è avvenuto l’incidente. Questi gli ingredienti utilizzati per una mega truffa ai danni del Comune di Capistrello scoperta dagli uomini del Commissariato della Polizia di Stato e della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, che ieri hanno proceduto al sequestro di 812.841,53 euro negli uffici postali di Civitella Roveto (L’Aquila), provento della truffa. L’indagato per truffa si chiama D.D., di 44 anni, l’uomo che nel 1995 rimase gravemente ferito in un incidente stradale avvenuto a Capistrello, e che in seguito a quell’incidente riportò un’inabilità permanente certificata del 100%. Il problema è che l’uomo, che viaggiava a bordo della sua moto, era l’unico artefice di quell’incidente causato dalla velocità, e con una invalidità del genere si era sbarrato ogni strada sul futuro lavorativo. Da qui, secondo l’accusa, il macchinoso espediente studiato per avere un risarcimento.

Durante la fase istruttoria del procedimento volto al risarcimento dei danni al Tribunale di Avezzano, D.D. con il concorso del legale di fiducia, Raffaellino Tolli di 57 anni, sindaco di Civitella Roveto, rilasciava false dichiarazioni ed attestazioni al fine di evitare la prescrizione del procedimento. In particolare, veniva stravolta la dinamica dell’incidente stradale con la collaborazione della madre (M.P. di anni 76) e di falsi testimoni (H. P. di anni 45, A.P. di anni 66 e S.P. di anni 44) – tutti indagati – facendo ricadere la responsabilità sul Comune di Capistrello per la presenza, sul manto stradale, di “una buca non segnalata e non visibile”.

In virtù delle false testimonianze veniva emessa, nel 2011, una sentenza di risarcimento danni per un importo di oltre due miliardi di euro, precisamente 2.362.927,53 euro. Gli indagati, raggiungendo un accordo con l’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Capistrello – all’epoca dei fatti in dissesto finanziario – nel 2013 ottenevano

la somma di 1.417.756,52 €, parte della quale (i suindicati 812.841,53 euro) veniva rintracciata sui conti correnti degli indagati e, conseguentemente, sequestrata. I restanti 600 mila euro e passa verranno probabilmente confiscati in beni per essere restituiti al Comune di Capistrello.

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