“Buco” Fonsai da 800 milioni: per Salvatore e Jonella Ligresti chiesta condanna a 7 anni

Secondo l’accusa la famiglia e gli amministratori devono anche risarcire quasi 7 milioni e 900 mila euro

Condanna a 7 anni e tre mesi per Salvatore Ligresti e per la figlia Jonella. Sono le richieste del pm Marco Gianoglio nel processo per falso in bilancio, false informazioni al mercato e aggiotaggio per il «buco» da oltre

800 milioni di euro nei bilanci Fonsai, che ha portato a un doppio aumento di capitale e alla fusione con Unipol. La procura ha anche chiesto la condanna a 6 anni e 8 mesi per l’ex amministratore delegato Fausto Marchionni, a 6 anni e 2 mesi per l’ex vicepresidente (e uomo di fiducia dei Ligresti) Antonio Talarico, a 3 anni e sei mesi per il revisore dei conti interno Riccardo Ottaviani e per il responsabile della società di revisione esterna, Ambrogio Virgilio. Per la famiglia Ligresti e per gli amministratori, il pm ha chiesto in tutto multe per 6 milioni e 900 mila euro, oltre alla confisca dei 10 milioni già sequestrati. Le richieste del pm sono arrivate al termine dell’ultima parte di una requisitoria di 12 ore, divisa in due udienze.

Secondo il pm Gianoglio, il nodo principale della vicenda è la «riserva sinistri» sottovalutata nel bilancio Fonsai fino a 600 milioni. «Delitti come questo – ha affermato – sono a pericolosità diffusa. È facile che la loro portata sfugga. Ma basta pensare alle persone offese, ai risparmi andati in fumo, agli investimenti perduti: sono fatti che tolgono risorse, che impoveriscono il Paese». Il magistrato ha anche chiesto la confisca dei dieci milioni di euro sequestrati nell’inchiesta.

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