Auto con targhe straniere,controlli della polizia Arriva la stangata per i “furbetti”

Quindicimila euro di multe in poco più di un mese. Smascherati conducenti in possesso di patenti false, documenti alterati o inventati. Tanti automobilisti avevano dichiarato falsamente la residenza all’estero

È partita la caccia ai “furbetti” delle targhe straniere con lussuose macchine che circolano sul territorio del Distretto PD1A.

 

 

FURBETTI” DELLE TARGHE STRANIERE. Il comando di polizia locale di Cittadella, capofila del Distretto, ha infatti fornito supporto logistico e tecnico agli agenti che operano su strada, e, in poche settimane, è stato attivato un sistema di controlli incrociati con ottimi risultati in termini di riscossione. Basti pensare che il 100% delle persone fermate ha pagato immediatamente somme ammontanti anche a parecchie migliaia di euro, per evitare il fermo amministrativo del veicolo. Si è arrivati in poco più di un mese ad una cifra che sfiora i 15mila euro.

DOCUMENTI FALSI. In pratica, gli agenti, nel corso dei normali pattugliamenti, si sono concentrati maggiormente sui veicoli con targa straniera di grossa cilindrata e, dopo aver espletato i controlli di rito, hanno attuato accertamenti più approfonditi, delineando un quadro totale sia del conducente che del veicolo. Grazie ad un computer collegato alla motorizzazione civile e ad Eucaris (il sistema informatico che verifica l’autenticità di documenti e mezzi utilizzatati dai cittadini stranieri) e tramite l’appoggio della centrale operativa, gli operatori hanno smascherato conducenti in possesso di patenti di guida false, documenti inerenti al veicolo alterati o addirittura documenti di fantasia. Non solo, si è potuta effettuare la successiva riscossione di verbali che erano oramai destinati all’emissione di cartella esattoriale o addirittura alla cancellazione dagli archivi.

FALSE RESIDENZE ALL’ESTERO. Dagli stessi archivi è emerso che i conducenti o proprietari, quasi tutti di nazionalità rumena, avevano dichiarato falsamente la residenza all’estero, per conseguire le targhe straniere, ma, dai successivi riscontri degli agenti, in realtà figuravano tutti titolari di patente italiana e quindi residenti nel territorio nazionale, con doppia residenza non ammessa dallo Stato ed eludendo così sia le norme che gli oneri fiscali. Queste persone eludevano in tal modo anche le violazioni amministrative del codice della strada a loro comminate, specialmente con gli strumenti dell’autovelox, in quanto diventava impossibile notificare loro i verbali. Uno, in particolare, aveva persino intestato il proprio veicolo al nonno novantenne residente in Romania.

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