Categoria che opera sotto traccia e sta prendendo consistenza: secondo l’ultima relazione Ivass si contano 186.460 (persone fisiche) più 14.424 società per oltre 200 mila soggetti (l’83% degli iscritti al Rui). Per loro i nuovi obblighi in via di definizione, circa la necessità di presentare ai clienti i preventivi dell’Rc obbligatoria parrebbero poter essere a geometria variabile, a seconda dell’intermediario per cui operano, a conferma delle tante complessità insite nella norma che Ivass è chiamata ad attuare: se si collabora con un agente bisogna assolvere gli obblighi di presentazione di tutti i preventivi delle compagnie di cui è mandatario, se si collabora con un broker no (la categoria non è infatti assoggettata ai nuovi obblighi in quanto si dà per scontato che lavori già nell’interesse del cliente non avendo il mandato da una o più compagnie come gli agenti). C’è poi una terza fattispecie quando si collabora con soggetti di status diversi (agenti e broker o più agenti, dove l’applicazione è ancora più complessa). Lo scrive l’Ulias (Unione Liberi Intermediari di Assicurazione Sezione E) che ha cercato di portare il suo contributo all’Ivass inviando una missiva redatta con i consulenti scientifici Maurizio Hazan, Alessandro Bugli, Rossella Portaro esperti del settore. I toni sono concilianti e pacati nella consapevolezza che «l’istituto di vigilanza è stato chiamato a dare applicazione ad una norma pensata 10 anni fa a nostro giudizio complessa e non più applicabile –, spiega a Plus24 Sebastiano Spada, presidente Ulias –;non ci sembra il caso di fare polemiche con l’Authority che, rispetto alle prime indicazioni, senza poter modificare la delega del legislatore, ha già fatto notevoli passi in avanti. Il problema semmai è politico e risiede a livello di legislatore nell’articolo 132/bis Cap. Per la nostra categoria risulta francamente molto difficile adempiere a questi nuovi obblighi, in particolare in fase di revisione annuale dei contratti».